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    Malattia di Kawasaki nei bambini: boom di casi con il Coronavirus. Pediatri di Bergamo lanciano l’allarme

    Credit: Ansa

    Dopo il Regno Unito anche in Italia la Società italiana di pediatria ha inviato una lettera a 11mila pediatri per chiedere di stare all'erta. In un mese all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno registrato un numero di casi pari a quelli degli ultimi 3 anni. Il direttore della Pediatria dell’ospedale bergamasco: "In Italia abbiamo aspettato per non fare terrorismo"

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 29 Apr. 2020 alle 09:49 Aggiornato il 29 Apr. 2020 alle 11:40

    Coronavirus e malattia di Kawasaki nei bambini in Italia

    La misteriosa sindrome legata al Coronavirus che colpisce i bambini nel Regno Unito preoccupa anche l’Italia. La Società italiana di pediatria ha scritto infatti una lettera a 11mila pediatri per chiedere di stare all’erta: “Nelle ultime settimane è stato osservato, in particolar modo nelle zone del paese più colpite dall’epidemia da Sars-Cov-2 – scrive Angelo Ravelli, segretario del gruppo di studio di Reumatologia della Società Italiana di Pediatria – un aumento della frequenza di bambini affetti da malattia di Kawasaki“.

    Cos’è la Malattia di Kawasaki

    La malattia di Kawasaki è un’infiammazione dei vasi sanguigni che può coinvolgere le arterie del cuore fino a dilatarle. E’ una vasculite che colpisce i bambini sotto i 10 anni. La malattia è stata scoperta circa 50 anni ma la causa è ancora ignota. Tuttavia si crede che sia causata da un agente infettivo che, nei bambini predisposti, genera una risposta infiammatoria.

    Malattia di Kawasaki sintomi

    I sintomi tipici della malattia di Kawasaki sono febbre alta persistente, eruzione cutanea, alterazioni delle mucose e delle estremità. La complicanza più pericolosa è l’infiammazione dei vasi sanguigni, o meglio delle arterie del cuore, che può causare dilatazioni aneurismatiche permanenti delle coronarie.
    La malattia di Kawasaki risponde molto bene alla terapia (immunoglobuline e acido acetilsalicilico, talora cortisone), e con il trattamento appropriato, somministrato in tempi rapidi, praticamente tutti i bambini guariscono.

    Il Coronavirus e la sindrome di Kawasaki dei bambini

    I  medici del dipartimento Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, si sono accorti che probabilmente il Coronavirus aggrava la condizione della malattia di Kawasaki per questo è stato registrato un incremento di casi, scrive Repubblica. In genere i casi che si registrano per questa sindrome sono tre all’anno, quest’anno in un mese (tra marzo e aprile) i bambini ricoverati solo all’ospedale di Bergamo sono stati dieci, tra cui un 15enne.

    Negli ultimi giorni si sono aggiunti due piccoli pazienti che hanno bisogno di cure intensive e che non rientrano nello studio che è stato presentato per essere pubblicato a una importante rivista scientifica. Intervistato dal FattoQuotidiano.it Lorenzo D’Antiga, direttore della Pediatria dell’ospedale bergamasco, spiega che quelli che possono sembrare piccoli numeri a fronte degli oltre 200mila contagiati in Italia e gli oltre 27mila morti però rappresentano una percentuale alta. “Trenta volte l’incidenza”, e spiega che i dieci pazienti hanno un’età media di 7-8 anni “un’età più avanzata rispetto alla classica malattia in cui i pazienti hanno un’età media tra i 2 e i 3 anni. È una caratteristica questa dell’età associata al Coronavirus, sono bambini più grandi”.

    Sull’alert dei pediatri il dott. D’Antiga spiega: “In Italia abbiamo deciso di non parlarne un mese fa perché non volevamo scatenare una preoccupazione generale o fare terrorismo. Serviva una conferma scientifica, ufficiale di quello che stavamo vedendo. Gli inglesi hanno cominciato a vedere dei casi adesso e li hanno subito segnalati. Ma tutti i paesi in cui il Coronavirus si è diffuso stanno cominciando a vedere questi casi”.

    Lo studio dei legami tra il Coronavirus e la malattia di Kawasaki è ora sottoposto all’analisi di un’importante rivista scientifica. Allo studio hanno partecipato diversi pediatri tra cui Annalisa Gervasoni, Laura Martelli e Maurizio Ruggeri.

    Coronavirus e sindrome di Kawasaki

    I medici spiegano che solo una piccola minoranza di bambini infettati da Coronavirus sviluppa la Malattia di Kawasaki, siamo sotto la soglia dell’1 per cento. Ma nonostante questo avvertono “in previsione dell’imminente apertura alla Fase 2, è importante tenere presente tutte le conseguenze che questo virus insidioso può causare, sia nella fascia di età adulta che in quella pediatrica”.

    “Non è chiaro – scrivono i pediatri – se il virus Sars-Cov-2 sia direttamente coinvolto nello sviluppo di questi casi di malattia di Kawasaki o se le forme che si stanno osservando rappresentino una patologia sistemica con caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki, ma secondaria all’infezione. Ciò nonostante, l’elevata incidenza di queste forme in zone ad alta endemia di infezione da Sars-Cov-2 (Lombardia, Piemonte e Liguria) e l’associazione con la positività dei tamponi o della sierologia, suggerisce che l’associazione non sia casuale”.

    Coronavirus e infiammazione dei vasi sanguigni nei bambini nel Regno Unito

    Il Regno Unito è stato il primo Paese a inviare un avviso urgente ai medici di medicina generale sulla sindrome infiammatoria correlata al Coronavirus che colpisce i bambini. Lo riporta la rivista scientifica Health Service Journal.

    L’avviso rivolto ai medici è stato emesso dalla Pediatric Intensive Care Society. “Nelle ultime 3 settimane – si legge – c’è stato un evidente aumento del numero di bambini di tutte le età che presentano uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure intensive in tutta Londra e anche in altre regioni del Regno Unito”. Inoltre “vi è una crescente preoccupazione che una sindrome infiammatoria correlata a Covid-19 stia emergendo nei bambini nel Regno Unito, o che possa esserci un altro patogeno infettivo, non ancora identificato, associato a questi casi”.

    “Si ritiene – scrive la rivista Health Service Journal – che il numero assoluto di bambini colpiti sia molto piccolo, secondo fonti pediatriche”.  La sindrome “ha le caratteristiche di Covid-19 grave, ma per il resto ci sono stati relativamente pochi casi di effetti gravi o decessi per Coronavirus nei bambini. Alcuni dei bambini sono risultati positivi per Covid-19, e alcuni sembrano aver avuto il virus in passato, ma altri no”, si legge ancora. Rimane il fatto che “molti meno bambini rispetto agli adulti abbiano avuto forme gravi” o siano morti a causa del Covid-19.

    L’avviso inviato ai medici di medicina generale invita a “segnalare urgentemente i bambini che presentano questi sintomi”. I casi “hanno in comune caratteristiche sovrapposte di sindrome da shock tossico e malattia atipica di Kawasaki con parametri ematici coerenti con grave Covid-19 nei bambini. Il dolore addominale e i sintomi gastrointestinali sono una caratteristica comune, così come l’infiammazione cardiaca. Questo” fenomeno “è stato osservato nei bambini con infezione da Sars-CoV-2 confermata positiva per Pcr” proteina C reattiva “e nei bambini con Pcr negativa. Sono state anche osservate prove sierologiche di possibili precedenti infezioni da Sars-CoV-2”.

    Leggi anche: Regno Unito, grave sindrome infiammatoria legata al Coronavirus nei bambini ricoverati: l’allarme dei medici
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