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    Coronavirus: ecco l’indice di trasmissibilità dell’Iss, regione per regione

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 2 Mag. 2020 alle 10:16 Aggiornato il 2 Mag. 2020 alle 10:37

    Coronavirus, l’indice di trasmissibilità

    L’indice di trasmissibilità del Coronavirus, l’Ro (erre con zero), è il valore che indica il numero di infezioni prodotte da una persona positiva nell’arco del suo periodo infettivo. Un dato che l’Istituto Superiore di Sanità e la fondazione Kessler associano a un altro parametro fondamentale, e cioè il tempo che intercorre nel passaggio della malattia fra un infetto primario e quelli secondari: si chiama Rt, ovvero la misurazione dell’Ro quando sono in atto misure di lockdown. Come ha spiegato il ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler, al Sole24ore, se l’Rt è inferiore a uno “significa che si va verso l’eliminazione della malattia, mentre se è superiore si va verso una crescita esponenziale dei casi. Tanto più veloce e rapida quanto più grande è il valore di Ro”. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro ha spiegato che l’Rt è il dato che guida le scelte dell’Istituto regione per regione, anche se in alcune di queste l’indicatore non è ancora definitivo, perché si sta lavorando al perfezionamento dei dati.

    L’Rt regione per regione

    Ad oggi, i dati Iss e Fondazione Kessler mostrano l’indice di trasmissione sotto lo zero in tutta Italia: l’Umbria registra lo 0,19, l’Emilia Romagna lo 0,75, e la Puglia lo 0,78. In Basilicata, che insieme al Molise risulta la regione con meno casi totali (378 in tutto dall’inizio dell’epidemia), l’Rt è pari allo 0,84, in Lazio segna lo 0,62 e in Lombardia, la regione che fino ad oggi registra oltre 13mila decessi e più di 76mila casi, lo 0,53. In Piemonte, l’indice è dello 0,75 e in Toscana dello 0,64.

    Al netto di un indicatore diverso per ogni regione, è un fatto che i bambini siano meno suscettibili alla trasmissione, del 66 per cento, come attesta un lavoro sulla rivista Science citato da Merler. I più piccoli sono “quattro volte meno suscettibili degli anziani al nuovo Coronavirus”. “Considerando la riapertura delle scuole oggi il tasso di contagiosità R0 salirebbe a 1,3”, ha continuato il ricercatore della fondazione. Aprendo edilizia, manifatturiero e commercio come già previsto dal 4 maggio, ma aggiungendo la ristorazione, l’indice di contagio R0 va sopra la soglia epidemica.

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