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    Pregliasco a TPI: “L’estate al mare? Irreale. Siamo ancora nella fase 1”

    Credit: ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 14 Apr. 2020 alle 13:27 Aggiornato il 14 Apr. 2020 alle 13:44

    La cosiddetta “fase 2”, quella della convivenza con il virus un volta terminato il lockdown, prenderà il via il 4 maggio e includerà anche il periodo estivo. In molti si stanno chiedendo come sarà la loro estate e anche se potranno trascorrere le proprie ferie in un luogo di villeggiatura o meno. Nonostante lo scetticismo degli esperti, il governo sta lavorando a una serie di misure, che ci permetteranno di poter andare al mare.

    Ombrelloni e lettini distanziati e separati con barriere in plexiglass per prevenire il contagio in spiaggia. Non è solo una suggestione ma il rendering del progetto di un’azienda modenese che rimbalza nelle chat dei titolari degli stabilimenti balneari della Riviera Romagnola e sui social in rete. Ma come andrà veramente?

    TPI ha intervistato il virologo dell’Università di Milano e presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco, che ha fatto chiarezza sull’estate 2020 per gli italiani.

    Si parla moltissimo di queste nuove disposizione sull’estate al mare ma ancora non è chiaro come andrà.

    Siamo ancora in una fase 1 della malattia e dobbiamo ancora sperare che ci sia un’ulteriore riduzione dei casi e una maggiore disponibilità di posti letto in terapia intensiva. Per fortuna c’è un calo dei casi ogni giorno da 9 giorni, ma è necessario che continui così per ancora un po’ di tempo. Per poter avere un risultato veramente imponente, il lockdown dovrebbe andare avanti fino a giugno. Ma è impossibile mantenere un controllo sociale per tempi così lunghi. Purtroppo si dovrà entrare in una fase 2 e la politica dovrà prendersi in carico la possibilità di valutare qual è il rischio residuo accettabile.

    Possibili soluzioni, si parla di distanziamento sociale sulla spiaggia.

    Distanziamento sociale sulla spiaggia lo trovo infattibile, anche in mare è tutto da capire, è uno scenario irreale. Come si fa a stare con i guanti sulla spiaggia? È tutto da vedere. Il governo rassicura sulle vacanze al mare, ma c’è un problema sul tragitto interregionale: se ci spostiamo in massa verso le regioni del sud, come la Puglia, e ci ammaliamo, mettiamo in ginocchio la sanità pugliese. Andiamo ad aggravare la condizione di reparti che possono sostenere solo un certo numero di casi.

    La possibilità di prendere aerei è ancora più remota?

    È vero che c’è il sistema di areazione degli aerei che è frazionato, ma io la vedo male. Anche l’uso della seconda casa elle zone turistiche, a cosa serve?Non ha quel ritorno economico per il territorio.

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