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    Coronavirus, la storia del giovane cameriere umiliato a Madrid in quanto italiano: “Mettiti la mascherina”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 1 Mar. 2020 alle 22:04 Aggiornato il 1 Mar. 2020 alle 22:15

    Coronavirus, la storia del giovane cameriere umiliato a Madrid in quanto italiano: “Mettiti la mascherina”

    Su Facebook si chiama Cris Riato, è un giovane ragazzo che vive a Madrid e che sui social ha raccontato di aver subito un episodio di discriminazione e se vogliamo razzismo a “causa” dell’essere italiano. Nel mondo, infatti, molti nostri concittadini stanno subendo situazioni del genere dovute alla psicosi e alla paura del contagio da coronavirus.

     

    Il ragazzo ha dovuto mettere una mascherina mentre lavorava in una birreria perché una cliente temeva di essere contagiata dopo aver letto quanto sta accadendo in Italia. Questo il racconto di Riato pubblicato sul suo profilo Facebook: “Oggi 26 febbraio 2020 mi sono sentito letteralmente umiliato!
    Un amica della mia capa di lavoro arriva tranquilla come quasi ogni giorno a mangiare e bere tranquilla nella birreria dove lavoro. Io come sempre con un gran sorriso la accolgo e le chiedo cosa desidera da bere. Lei mi guarda e mi dice: “Guarda italiano che ti ho comparto una cosa” io la guardo un poco interdetto e con un sorriso aspetto.

    Lei mi guarda e dice: “Oggi ho pensato che dovevo venire qui a mangiare come sempre, ma mi sono ricordati che tu lavoro qui” con un gesto mette la mano in borsa e continua dicendo “quindi siccome non volevo contagiarmi con il coranavirus e visto tutto quello che sta succedendo nel tuo Paese ho pensato che sarebbe più sicuro per tutti se ti mettessi questa” e toglie dalla borsa una mascherina!! Vedendo la mia espressione sconvolto lei continua e dice “Scusa tanto eh ma io ci tengo alla mia salute”. Io educatamente le ricordo che vivo a Madrid da un po di tempo e prima vivevo nel sud della Spagna, di conseguenza è un po’ difficile che io possa essere affetto dal virus. Lei indispettita mi dice “vabbe ma comunque sei italiano cosa centra che vivi qui!!”
    Entrambi i miei capi stavano seduti allo stesso tavolo, di conseguenza io li guardo cercando un appoggio da parte loro o almeno una minima difesa nei confronti di un loro impiegato… Il risultato è stato che sono esplosi a ridere entrambi dicendo “Come mai non ci abbiamo pensato prima noi? Cristiano mettila mettila che è meglio, domani facciamo un ordine di maschere e amuchina che ci state contagiando tutti a detta del telegionale“. Io senza una parola ho messo la maschera e ho continuato il mio lavoro.

    Quello che mi ha fatto più male? Mi sono sentito umiliato, spogliato della mia dignità e completamente bullizzato senza motivo per il semplice fatto di essere italiano. Un razzismo ridicolo causato da un enorme mancata documentazione sul nuovo virus in circolazione sommata ad una ignoranza DISUMANA!”.

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