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    Conte in Libia, liberati i pescatori italiani. L’armatore a TPI: “Siamo con le lacrime agli occhi”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 17 Dic. 2020 alle 10:55 Aggiornato il 17 Dic. 2020 alle 12:31

    “La notizia di Conte ci riempie di emozione. Se dovesse essere confermata, qua si piange solo all’idea, siamo con le lacrime agli occhi, tutti i familiari. Oggi Mazara del Vallo va in festa”, a parlare a TPI è Marco Marrone, l’armatore di uno dei due battelli fermi in Libia dal primo settembre.

    I pescatori italiani sono liberi dopo 107 giorni di prigionia in Libia. Il premier Giuseppe Conte – al termine di un lungo confronto con i Servizi – stamattina è volato alla volta della Libia per liberare i pescatori italiani prigionieri da mesi. Sarebbe questa la ragione del rinvio dell’incontro con la delegazione di Italia viva in programma per questa mattina alle 9. Il faccia a faccia con Matteo Renzi è slittato alle 19.

    Dallo scorso settembre la vicenda viene monitorata dalla Farnesina, che si è attivata per ottenere il rilascio degli equipaggi dell’Antartide e del Medinea. “Lo Stato sta lavorando per la liberazione dei 18 pescatori e devo dirvi che uno di quelli che più si sta impegnando è il ministro Bonafede che sta dando impulso ai suoi colleghi di governo affinché la vicenda si risolva”, ha assicurato ieri il prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, nel corso di un’incontro nell’aula consiliare del comune con i familiari dei marittimi. “Capiamo bene che la vicenda è molto delicata, ma vi chiedo un ultimo sforzo di pazienza, non vi dico di interrompere queste passeggiate sotto casa del Ministro – ha aggiunto il prefetto Ricciardi – ma vi prego di contenere i toni”. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci e il vescovo Domenico Mogavero, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato l’intervento dei “corpi speciali”.

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