Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Catania, neonato abbandonato in una cesta salvato dai carabinieri: si chiamerà Germano

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 30 Mag. 2022 alle 07:58

    Nella serata di sabato 28 maggio, un neonato è stato ritrovato a Catania abbandonato vicino ad un cassonetto avvolto in una coperta. È stato un passante a sentirlo piangere e ad avvertire i Carabinieri. I quali hanno scoperto il bimbo, un maschio di oltre 3,700 Kg venuto alla luce probabilmente poche ore prima del ritrovamento, mentre piangeva in una cesta nella zona di via Rametta, dietro un muretto.

    Il piccolo è stato così affidato alle cure dei sanitari del 118 che lo hanno trasferito immediatamente con ambulanza all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania. I medici, all’esito della prima visita, ne hanno confermato l’ottimo stato di salute prima di ricoverarlo presso il reparto di Neonatologia dove rimarrà in osservazione.

    Il personale dell’ospedale Garibaldi ha deciso di chiamarlo Germano, in base al calendario, era il santo del giorno di sabato. La primaria Gabriella Tina, ha reso noto che il neonato viene “coccolato e continueremo a farlo fino a quando resterà nel nostro reparto per dargli cure, ma anche tanto affetto. Ha un buon peso, si sta alimentando. E anche i primi esami ci dicono che tutto è andato bene. Ovviamente faremo accertamenti più approfonditi”.

    Questi esami hanno stabilito anche che il piccolo è venuto alla luce poche ore prima del suo abbandono; aveva ancora il cordone ombelicale attaccato al corpo. Per Germano è partita subito una gara di solidarietà, all’ospedale sarebbero già arrivate richieste di affido e si è subito attivato anche il tribunale per i minorenni di Catania perché il «tempo è importante – spiega la dottoressa Tina – perché l’affettività è importante così come le cure e l’alimentazione». Sul caso la primaria aggiunge: “È difficile giudicare, è meglio non farlo, spesso è un atto d’amore verso il proprio figlio e gli altri non riescono a capirlo. Magari la madre ha voluto per il figlio una vita migliore”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version