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    Cassazione, su 295 vittime di omicidi volontari, 118 sono donne. “Sconcertante”

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 21 Gen. 2022 alle 13:33

    C’è un dato che il Primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, ha definito “sconcertante”. Su 295 omicidi volontari consumati nell’ultimo anno, 118 vittime sono donne. Tra queste, 102 sono state assassinate “in ambito familiare-affettivo”, 70 dal proprio partner o ex. “Questo tipo di suddivisione è costante negli ultimi anni, si inquadra in un preoccupante incremento dei reati all’interno della famiglia ed è sintomo evidente di una tensione irrisolta nei rapporti di genere, di un’uguaglianza non metabolizzata”, ha sottolineato il magistrato nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022. “Su questo tema vi è un forte impegno dello Stato a cominciare dal Parlamento, impegno che richiede agli inquirenti attenzione e reattività, cui deve seguire severità in sede di applicazione della legge. Ma la risposta repressiva non può raggiungere le cause di un malessere profondo che la società deve affrontare in una dimensione più ampia, a cominciare dai luoghi di formazione della personalità”, ha aggiunto.

    Curzio, inoltre, ha specificato che gli omicidi in Italia sono in calo. Si è passati da quasi 2000 delitti nel 1991 a 295 nel 2021, che è un dato tra i migliori tra i paesi europei. C’è stata una diminuzione lenta, ma progressiva. “Le spiegazioni sono molteplici; una significativa è offerta da un altro dato: è aumentato il numero degli omicidi volontario di cui è stato identificato l’autore: si è passati, anche qui con una progressione costante, dal 40% del 1992 al 73% nel 2020″, ha spiegato.
    Per quanto riguarda i reati, poi, Curzio ha segnalato “il fenomeno delle violenze e minacce nei confronti di specifiche categorie di persone particolarmente esposte, quali i giornalisti o gli amministratori locali”.

    Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nell’Aula Magna della Suprema Corte, erano presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la ministra della giustizia, Marta Cartabia.

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