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    Caso Raoul Bova, Federico Monzino indagato per tentata estorsione: “Inviava messaggi anonimi con una sim spagnola”

    Svolta nelle indagini sugli audio rubati dell'attore

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 17 Set. 2025 alle 11:01

    Federico Monzino è indagato dalla procura di Roma per tentata estorsione ai danni di Raoul Bova. Secondo gli inquirenti, il pr e imprenditore milanese, amico di Martina Ceretti, avrebbe utilizzato una sim spagnola per inviare dei messaggi anonimi all’attore chiedendo un regalo in cambio della non diffusione degli audio privati tra l’interprete e la modella. Il primo messaggio risale all’11 luglio scorso: dieci giorni dopo il contenuto è stato diffuso su Youtube da Fabrizio Corona nel suo format Falsissimo. Nella giornata di martedì 16 settembre, Raoul Bova è stato ascoltato in procura come parte offesa: “Sono rimasto sconvolto, perché le minacce sono diventate realtà. Quando ho ricevuto la prima telefonata, ho subito capito quale fosse lo scopo di chi mi chiamava. Chi fosse al telefono, non lo so. Ma non mi sono intimidito neanche per un secondo” ha raccontato l’attore secondo quanto rivela Il Corriere della Sera.

    L’attore ha ricostruito tutte le tappe della vicenda: “Ho capito subito che era una situazione seria. Ho detto che non mi sarei piegato e ho subito denunciato. Non avevo nulla da nascondere”. Al momento, però, non è stato possibile identificare chi ha telefonato a Raoul Bova attraverso un’utenza spagnola. Resta da chiarire, poi, il ruolo di Martina Ceretti nella vicenda. La modella non è stata ancora ascoltata dagli inquirenti e non è indagata, così come Fabrizio Corona.

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