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    Caos seggi a Palermo per mancanza di presidenti. La Procura apre un’inchiesta. Il Viminale: “Trovati i sostituti, situazione verso la normalità”

    Credit: ANSA/IGOR PETYX
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 12 Giu. 2022 alle 17:23 Aggiornato il 12 Giu. 2022 alle 18:18

    All’apertura dei seggi per la tornata amministrativa e referendaria di oggi, domenica 12 giugno, si sono registrati disagi a Palermo per la rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti.

    Molti esponenti politici, in particolare il leader leghista Matteo Salvini, ma anche i candidati nella città, hanno chiesto in mattinata l’intervento delle autorità giudiziarie, a cui peraltro l’amministrazione comunale ha già inviato gli atti. Ma il Viminale fa sapere che le operazioni di voto si stanno normalizzando.

    “A seguito della nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi tredici presidenti delle sezioni elettorali mancanti sono regolarmente insediate tutte le 600 sezioni elettorali previste in città senza che sia stato necessario procedere ad alcun accorpamento tra di esse”, fa sapere la prefettura di Palermo.

    La Procura di Palermo valuterà le segnalazioni che sono state inviate dal Comune sul caos seggi determinato dalla decisione di decine di presidenti di di dare forfait. I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio, al rifiuto di atti d’ufficio.

    Gli inquirenti dovranno accertare se la decisione di non presentarsi presa da alcuni presidenti, che dopo la nomina assumono la qualifica di pubblico ufficiale, sia stata adeguatamente motivata e i termini entro i quali l’abbiano comunicata. Sul caos seggi indagherà il pool di pm coordinato dall’aggiunto Sergio Demontis. In particolare gli investigatori dovranno accertare quante rinunce siano state comunicate, seppure a ridosso delle operazioni di voto, e se siano state motivate adeguatamente e quanti presidenti incaricati abbiano invece dato forfait senza alcuna comunicazione.

    Secondo quanto riporta Ansa, ad aggravare la situazione sarebbe stato l’attacco hacker subito dal Comune di Palermo nei giorni scorsi che avrebbe mandato in tilt anche la ricezione delle mail via pec. Alcuni presidenti incaricati avrebbero infatti comunicato la rinuncia per tempo, ma l’email non sarebbe arrivata al Comune. “Con la partita decisiva per la promozione del Palermo – dicono alcuni rappresentanti di lista – era assolutamente prevedibile cosa sarebbe accaduto, ma la Prefettura non solo ha provveduto, ma neppure ha pensato a un piano b”.

    Ora però, a quanto pare, si sarebbe tutto normalizzato, anche alla luce del fatto che il Viminale ha fatto sapere che gli orari dei seggi non possono essere cambiati, se non emanando una nuova legge.

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