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    Sette ex terroristi arrestati a Parigi. Cinque erano membri delle Brigate Rosse

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 28 Apr. 2021 alle 09:49 Aggiornato il 28 Apr. 2021 alle 10:46

    Sette ex terroristi arrestati a Parigi. Cinque erano membri delle Brigate Rosse

    Sette ex terroristi, tra cui cinque ex membri delle Brigate Rosse, sono stati arrestati a Parigi su richiesta delle autorità italiane. Tra questi è presente anche Giorgio Pietrostefani, fondatore di Lotta Continua, condannato a 22 anni come mandante dell’omicidio Calabresi. Sono stati anche arrestati gli ex brigatisti Marina Petrella e Giovanni Alimonti, condannati rispettivamente all’ergastolo e a 22 anni di reclusione nel processo Moro-ter, scaturito dalle indagini per il sequestro del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

    Gli arrestati, condannati per atti di terrorismo negli anni ’70 e ’80, fanno parte di una lista di dieci nomi trasmessa alla giustizia dal presidente francese Emmanuel Macron, scelti tra le 200 persone che da anni l’Italia chiede alla Francia di consegnare. Altri tre sono ancora ricercati.

    Secondo quanto riportato dall’Ansa, citando fonti investigative francesi, cinque dei fermati sono ex membri delle Brigate Rosse. Si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi. Oltre a Pietrostefani è stato anche arrestato Narciso Manenti, appartenuto ai Nuclei Armati contro il Potere territoriale. I tre ricercati sono Luigi Bergamin, ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo, Maurizio Di Marzio, ex esponente delle Br, e Raffaele Ventura, che apparteneva alle Formazioni comuniste combattenti.

    L’operazione, ancora in corso, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol, l’Antiterrorismo della Polizia italiana e l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese. Gli arrestati sono in attesa di comparire di fronte al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell’Italia.

    La presidenza francese ha dichiarato che la decisione di trasmettere i nomi alla giustizia francese “aderisce rigorosamente alla ‘dottrina Mitterrand’” di garantire asilo agli ex brigatisti tranne che per reati di sangue.

    In base alla dottrina che prende il nome del presidente socialista François Mitterand, negli scorsi decenni la Francia ha rifiutato l’estradizione a persone imputate o condannate in Italia per atti di terrorismo che avessero rinunciato alla violenza politica, contestando le leggi speciali introdotte in Italia per combattere il terrorismo durante gli anni di piombo. Secondo quanto dichiarato da Mitterand in un discorso del 1985, la dottrina esclude chi ha compiuto atti di “terrorismo sanguinario, attivo, reale”.

    Leggi anche: 1. Il primo attacco allo stato delle Brigate Rosse / 2. Ricordando Aldo Moro / 3. Dov’ero quando Aldo Moro è stato rapito: il ricordo

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