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    Bozza nuovo Dpcm, cosa cambia per spostamenti e negozi. Discoteche chiuse anche in zona bianca

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 27 Feb. 2021 alle 11:26 Aggiornato il 27 Feb. 2021 alle 14:58

    Bozza nuovo Dpcm: cosa cambia per spostamenti, negozi, cinema e teatri

    Non è certo un “liberi tutti” quello previsto dal nuovo Dpcm, il primo del Governo Draghi, che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo e durerà fino al 6 aprile, Pasqua compresa quindi. Rimane la linea del rigore, d’altronde il rischio di una terza ondata, a causa delle varianti del Covid, non è purtroppo un’ipotesi remota. Secondo la bozza del nuovo Dpcm che circola in queste ore, tra le novità più significative c’è l’apertura di cinema e teatri dal 27 di marzo, in zona gialla, pur con una serie di paletti sulla capienza. Chiusi in zona rossa barbieri e parrucchieri, mentre in zona bianca riapre quasi tutto tranne le attività, stadi o discoteche o fiere dove possono verificarsi assembramenti. Restano in vigore le regole base: mascherina obbligatoria al chiuso e all’aperto e divieto di assembramento. Ma vediamo le principali misure.

    Spostamenti

    Prorogato fino al 6 aprile il divieto di spostamenti tra Regioni. Su tutto il territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Bisogna però avere con sé l’autocertificazione. Resta in vigore il coprifuoco. In ogni caso è “fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

    Seconde case

    Chi vive in fascia gialla o arancione può andare nelle seconde case, purché non si trovino in fascia arancione scuro o in zona rossa. Rimane la regola del nucleo familiare. Vuol dire che: “Può andare nella seconda casa soltanto il nucleo convivente e soltanto se la casa è disabitata”. Il titolare della seconda casa deve dimostrare di averne la disponibilità perché proprietario o affittuario da una data antecedente al 14 febbraio di quest’anno.

    Visite a parenti e amici

    Chi abita in zona gialla può spostarsi dentro la propria regione per andare a casa di amici e parenti una sola volta “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi”, portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. La stessa deroga vale per chi abita in zona arancione, ma nel solo territorio comunale. La deroga non è più prevista per chi vive in zona rossa.

    Teatri e cinema aperti dal 27 marzo

    Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti dal 27 marzo con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.

    L’altra condizione è che “siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”, si legge nella bozza.

    Il ministero aveva chiesto di aprire a un numero di persone che occupassero non più di un terzo dei posti fino a un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1.500 all’aperto. Il Cts ha ridotto i numeri, indicando come possibile occupare il 25% dei posti e fissando il limite di capienza a 200 posti nei teatri e cinema chiusi e 400 all’aperto. Le riaperture sono possibili soltanto nelle Regioni in zona gialla. La data indicata dal ministro Franceschini è quella del 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, ma il Comitato tecnico scientifico ha comunque detto che la riapertura va valutata 15 giorni prima, cioè il 12 marzo, per verificare l’andamento dell’epidemia. Sempre dal 27 marzo i musei e i luoghi della cultura restano aperti in zona gialla non solo nei giorni infrasettimanali, come già accade, ma anche il sabato e i giorni festivi, a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.

    Bar e ristoranti

    Non riaprono nelle ore serali i pubblici esercizi. Nelle zone gialle bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono aprire dalle 5 alle 18. Si può stare al tavolo in quattro persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Fino alle 18, o fino alle 22 per i soli locali con cucina, è consentito l’asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle adiacenze. La consegna a domicilio è sempre consentita. Nelle zone arancioni e rosse la ristorazione è sospesa, tranne l’asporto fino alle 22 (per i soli locali con cucina).

    Palestre, piscine e impianti da sci chiusi

    Restano sospese anche in zona gialla le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. “Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Consentite invece le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche”.

    Chiusi anche gli impianti da sci. È invece “consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti”. In zona rossa “l’attività motoria deve essere svolta in prossimità dell’abitazione”.

    Scuola

    La scuola resta in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%”. Nella bozza del Dpcm si introduce un’ulteriore indicazione: “Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”. I governatori con ordinanze locali possono comunque decidere di chiudere le scuole.

    Zone bianche

    Nelle zone bianche di fatto riapre quasi tutto. Sì a cinema, teatri, ristoranti e bar la sera ma restano chiuse fiere, congressi e discoteche. Nella bozza si specifica: “Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.

    Negozi e centri commerciali

    I negozi rimangono aperti in tutte le fasce, anche se in zona rossa devono essere chiusi i negozi di abbigliamento, di calzature e le gioiellerie. Nelle giornate festive e prefestive in tutta Italia “sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie”. In zona rossa, inoltre, “sono chiusi i mercati, salvo le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici”.

    Parrucchieri

    Un’altra novità rispetto all’ultimo Dpcm di Conte è che  in zona rossa dal 6 marzo saranno chiusi i barbieri e i parrucchieri. “Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24. Dunque “vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere”. Nei servizi per la persona che restano aperti in zona rossa sono invece compresi lavanderie (anche industriali), tintorie, servizi di pompe funebri e attività connesse.

    Leggi anche: 1. Cinema e teatri riaprono il 27 marzo (in zona gialla). Via libera anche all’apertura dei musei nel weekend / 2. Bozza nuovo Dpcm: le regole in arrivo per spostamenti, negozi e seconde case

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