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    Bomba alla sede della Lega di Treviso: arrestato il responsabile

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 28 Mag. 2019 alle 11:20 Aggiornato il 28 Mag. 2019 alle 13:47

    Bomba contro sede della Lega di Treviso: arrestato il responsabile | È stato arrestato il responsabile dell’attentato dinamitardo alla sede della Lega di Treviso avvenuto lo scorso 16 agosto. Si tratta di Juan Antonio Sorroche Fernandez, spagnolo di 42 anni. L’uomo, anarchico insurrezionalista, è stato fermato questa mattina a Brescia dalla Polizia, in un’operazione coordinata con la procura antimafia di Venezia.

    Il fermo è già stato convalidato dal gip di Brescia, dove l’arrestato verrà interrogato nelle prossime ore.

    L’uomo, che era latitante perché gravato già da altri ordini di carcerazione, dovrà rispondere dei reati di strage e attentato con finalità di terrorismo.

    Gli inquirenti sono riusciti a risalire a Fernandez grazie al suo Dna, ritrovato sull’ordigno.

    L’ordigno rudimentale era esploso il 16 agosto 2018, intorno alle 13.55 in via Fontana 95, a Treviso, all’altezza della sede della Lega.

    Prima dell’esplosione, alla questura di Treviso era stato inviato un volantino che invitava la polizia a recarsi nella sede del Carroccio di Treviso.

    Lì erano state piazzate due diverse bombe, una delle quali poi è stata fatta brillare dalle forze dell’ordine.

    I dirigenti della Lega, tra cui l’ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo, sono stati avvertiti dalla polizia dell’accaduto.

    Secondo quanto reso noto dalla Polizia, il primo ordigno era stato pensato per essere probabilmente una trappola.

    La bomba più potente infatti doveva essere la seconda, fatta brillare dagli artificieri, che era quella destinata alle forze di polizia e che conteneva chiodi e pezzi di ferro.

    L’accaduto era stato commentato anche da Matteo Salvini su Twitter, con le seguenti parole: “Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa. Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima”.

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