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    Bologna, il bambino con il cuore artificiale nel carrello può uscire dall’ospedale dopo quattro mesi

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 22 Apr. 2023 alle 16:03

    Commuove la storia di Filippo (nome di fantasia) che dopo 120 giorni consecutivi in ospedale è potuto uscire per fare colazione al bar con i suoi genitori. Il piccolo di 6 anni grazie all’ultimo intervento ha ricevuto un cuore artificiale più leggero. Quel carrellino di 9 chili di fatto sostituisce il suo cuore. Si tratta di una driving unit Excor, un cuore artificiale trasportabile e dalla grande autonomia. Filippo è infatti uno dei cinque bambini attualmente ricoverati nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica del policlinico Sant’Orsola di Bologna diretto dal professor Gaetano Gargiulo.

    “Filippo ha 6 anni e un paio di scarpe che si illuminano quando cammina. Oggi per la prima volta dopo 120 giorni le ha portate fuori dal reparto di Cardio Chirurgia Pediatrica, la sua casa dallo scorso 25 dicembre quando è stato necessario attaccarlo a un cuore artificiale”, si legge nel comunicato del policlinico. Proprio il giorno di Natale il bimbo era stato ricoverato ed era stato necessario attaccarlo a un cuore artificiale (o Berlin heart).

    Dopo 120 giorni Filippo ha potuto indossare le sue scarpe con le luci e concedersi un briciolo di normalità, lontano per un po’ dal suo letto d’ospedale. “La prima cosa che Filippo ha detto uscendo dal reparto è stato: wow!”, racconta la madre. “È bellissimo vederlo autonomo e indipendente, finalmente il bambino di 6 anni che è”.

    Questi cuori artificiali sono strumenti salvavita che sostituiscono completamente il cuore, costituiti da una pompa meccanica che simula le funzioni cardiache. I nuovi cuori artificiali sono molto più leggeri, passando dai 90 chilogrammi dei vecchi modelli agli attuali 9. Grazie a un semplice carrellino, i bimbi riescono a essere autonomi e indipendenti. Così, spiega il policlinico, “i bambini con patologie cardiache molto complesse potranno muoversi più liberamente e presto soggiornare in ambienti protetti anche fuori dall’ospedale”.

    “Grazie al costante miglioramento delle cure e delle possibilità terapeutiche per questi bambini, sono fortunatamente aumentati i casi di pazienti che pur con una grave patologia cardiaca riescono a sopravvivere e attendere la disponibilità di un nuovo cuore – spiega il professor Gaetano Gargiulo – e questo spiega perché non sono più casi isolati. Solo nella nostra unità operativa, nel giro di pochi mesi, siamo passati da due a cinque i bambini assistiti con un ventricolo artificiale, il numero attualmente più alto in Italia. Per un Centro di eccellenza in questo campo come il policlinico è fondamentale dotarsi della tecnologia più avanzata per poter assicurare e garantire le cure più appropriate e moderne ai bambini con patologie cardiache complesse che non possono più giovarsi della chirurgia tradizionale”.

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