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    Bernardini de Pace alle donne vittime del gruppo “Mia moglie”: “Dovete denunciare e vi consolerete con tanti soldi”

    "I maschi quando sono giovani fanno la gara a chi ce l’ha più lungo, quando sono adulti a chi ha la moglie più bella e da mostrare, mercificare"

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 22 Ago. 2025 alle 17:15

    Annamaria Bernardini de Pace, celebre avvocata divorzista ed esperta di diritto della persona, commenta la chiusura del gruppo Facebook “MiaMoglie” ed elargisce anche alcuni consigli alle vittime. “I maschi quando sono giovani fanno la gara a chi ce l’ha più lungo, quando sono adulti a chi ha la moglie più bella e da mostrare, mercificare” commenta senza troppi giri di parole a La Repubblica. “Io vorrei difendere tutte queste donne, anche se fossero 32mila come gli uomini che le hanno esposte. Purtroppo mi manca il tempo. Ma ci vorrebbe una class action con separazione e risarcimento del danno” aggiunge la legale.

    Secondo Bernardini de Pace “l’intelligenza del maschio è precipitata dentro una botola così come i sentimenti. Perché quella che è moglie o fidanzata è o sarà anche madre dei loro figli. E poi se i figli vedono quello che scrivono i padri? Alcuni addirittura hanno commentato che la moglie è disponibile. Questi uomini sono anche dei disgraziati, degli strafottenti. Non so cosa dire di più”. Poi rivela di aver incontrato tantissimi uomini così nel corso della sua carriera: “Uno aveva accusato la moglie di tradimento depositando in udienza una serie di foto di lei a letto con uomini sempre diversi. La mia assistita non mi aveva detto nulla di questo ma che viveva una vita di violenza e sopraffazione. Ho chiesto cinque minuti di pausa in udienza e le ho domandato spiegazioni. Piangendo mi ha spiegato che quegli uomini erano conoscenze del marito che non solo aveva rapporti con loro ma che la costringeva a farsi fotografare con loro perché era anche un guardone”.

    L’avvocata ritiene che, riguardo alla vicenda del gruppo “MiaMoglie”, si può anche configurare il reato di violenza sessuale anche se, al momento, non sono molte le denunce pervenute: “Perché le donne ancora si vergognano. Si sentono dire che devono trovare il coraggio. No, io dico alle donne che devono denunciare perché farlo è un dovere e si fa anche se si ha paura. Altrimenti gli uomini diventano sempre più tranquilli nel commettere reati contro le donne. Per fermare gli uomini bisogna denunciare sempre”. Poi spiega: “Il reato, grave, è quello della diffusione senza il consenso di immagini o video. Il codice penale prevede la multa fino a 15 mila euro e il carcere da 1 a 7 anni. Tutto aumenta se chi diffonde il materiale è il marito o compagno. Io chiederei per ognuna 22,5 mila euro moltiplicato per tutte le volte che quelle immagini sono state viste e per tutti gli uomini che le hanno viste”.

    Le donne, quantomeno, si consolerebbero con un cospicuo risarcimento: “I soldi servono per consolarsi. Ma lavorerò perché anche i colloqui intimi rubati possano essere compresi nel reato che riguarda la diffusione illecita di immagini e video”. E alla domanda se questo riguardi anche il suo ex genero Raoul Bova, Annamaria Bernardini de Pace risponde: “Questo lo sta dicendo lei”.

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