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    “Papà mi ha dato del fallito e l’ho colpito, poi ho ucciso la mamma”: Benno racconta l’omicidio dei suoi genitori

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 21 Mar. 2021 alle 17:12

    Benno Neumair racconta come si è svolto l’omicidio dei suoi genitori

    “Papà mi ha dato del fallito e l’ho colpito, poi ho ucciso la mamma”: è quanto raccontato da Benno Neumair nel corso dei due interrogatori durante i quali il 30enne ha ammesso di essere il responsabile dell’omicidio dei suoi genitori.

    I verbali sono stati resi pubblici dalla trasmissione Quarto grado, in onda nella serata di venerdì 19 marzo. Benno racconta con dovizia di particolari cosa è accaduto quel 4 gennaio quando ha ucciso prima il padre Peter e poi la madre Laura per poi successivamente caricare i loro corpi sulla macchina e sbarazzandosene gettandoli nelle acqua dell’Adige.

    Benno racconta che nel pomeriggio del 4 gennaio lui e suo padre hanno litigato a più riprese. “Mio padre mi rimproverava che dovevo aiutare di più a casa, mi rinfacciava che non valessi niente. Sono andato in camera mia per non dover più discutere, come spesso accadeva”.

    Benno accende il computer, poi si addormenta. A svegliarlo è il padre. “È scoppiata una discussione sui soldi: io ho sempre dato 350 euro per l’affitto ai miei genitori, già da quando sono tornato a Bolzano. Mio padre voleva che prendessi l’appartamento di sotto, altrimenti mi avrebbe chiesto 700 euro a partire da gennaio, ovvero un terzo dell’affitto perché siamo tre adulti. Io risposi che non era giusto. Mio padre insisteva che dovevo uscire di casa, che mia sorella, invece, si pagava da sola un appartamento in Germania. Io mi sentivo male dentro”.

    Poi l’omicidio. “Eravamo in corridoio – racconta Benno, che prende una corda dalla bacinella di plastica dove tiene gli attrezzi – Siamo cascati insieme per terra, non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ricordo solo che ho stretto molto forte. Poi sono rimasto seduto, o sdraiato in corridoio. Ricordo che in quel momento è suonato il mio cellulare, probabilmente ho risposto. Poi ricordo che mi sono di nuovo agitato, sentendo il rumore del cellulare e poi, subito dopo, il rumore del chiavistello. Mi sono mosso verso la porta, è entrata la mamma, avevo ancora il cordino in mano e mi è venuto di fare la stessa roba, senza nemmeno salutarla”.

    Uccisa anche la madre, Benno racconta gli attimi successivi al duplice omicidio. “Il cellulare della mamma era caduto per terra, ho avuto paura, mi sono messo i pantaloni, sono uscito col cellulare della mamma e con quello del papà che aveva lo schermo scheggiato. Ho indossato il giaccone blu, sono uscito a piedi. Poi sono rientrato a casa, ho preso la bici, ho iniziato a pedalare fino all’altezza di ponte Roma, dove mi hanno salutato due conoscenti sudamericani e mi sono fermato. Mi sono reso conto, in quel momento, di avere freddo. Ho chiesto ai sudamericani se avevano marijuana. Non avevo soldi, quindi non ho comprato nulla. Ho lanciato dalla pista ciclabile i cellulari, tra il ponte di legno e il ponte Roma, verso il fiume. Ma non so se sono finiti nel fiume, o se sono rimasti sull’argine”.

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