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    Bari, atti sessuali e pornografia con minori: arrestata maestra di 45 anni

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 23 Dic. 2021 alle 11:57

    Un’insegnante di 45 anni è stata arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Bari nell’ambito dell’indagine per corruzione di minore e pornografia minorile. La donna, che sul web di faceva chiamare “Zia Martina”, avrebbe adescato i minori online per poi consumare rapporti sessuali in un b&b del capoluogo pugliese.

    L’insegnante ora si trova agli arresti domiciliari nel suo comune di residenza. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari in una località del Nord Italia dove la donna esercitava la professione in una scuola elementare.

    Dalle indagini è emerso che avrebbe avuto rapporti con due minori e avrebbe prodotto materiale pornografico facendosi riprendere mentre compieva atti sessuali con le vittime, questo anche nel corso di una video chat intrattenuta con diversi utenti, tra cui un minore di 14 anni.

    L’attività investigativa è partita dopo alcune segnalazioni effettuate dai genitori dei ragazzi. Grazie alle testimonianze delle famiglie e all’analisi dei filmati, i militari sono riusciti a ricostruire i fatti. Ora sono in corso ulteriori accertamenti per verificare il coinvolgimento di altri minori.

    Secondo quanto dichiarato dai genitori a Quotidiano Italiano, i residenti del palazzo che ospita il b&b in cui è stata l’insegnante avrebbero chiesto alla donna cosa fosse quel viavai di bambini e ragazzini: “Lei ha risposto che faceva doposcuola” racconta una mamma rilasciando la propria testimonianza.

    Dalla testata online si apprende anche che “Zia Martina” è il nome con cui la maestra veniva ribattezzata dai ragazzi e dai bambini dei quartieri di Bari: Libertà, Madonnella e San Paolo. Secondo una telefonata con una mamma pubblicata dal quotidiano, la donna era preoccupata soltanto di una possibile denuncia e prometteva di farsi seguire in un percorso di recupero. Aveva però difficoltà ad ammettere che avere rapporti con i minori fosse qualcosa di negativo, come riportato su Quotidiano Italiano.

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