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    Messaggi hot e baci a stampo: maestra di sostegno indagata a Vicenza

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 31 Mag. 2019 alle 10:01

    Bambino molestato insegnante sostegno

    Violenza sessuale su minore. È questa l’accusa di cui dovrà rispondere una insegnante di sostegno di una scuola elementare della provincia di Vicenza, indagata per molestie sessuali. La donna, 41 anni, avrebbe molestato un suo alunno di dieci anni.

    Bambino molestato insegnante sostegno | I messaggi

    A scoprire tutto sono stati i genitori del bambino, che si sono ritrovati a leggere sul cellulare di loro figlio delle chat hot tra lui e la maestra. “Mi sono innamorata di te”, scriveva lei qualche mese fa. “Sapessi quanto ti spupazzerei su tutto il mio corpo”, si legge in un altro messaggio inviato dalla donna al bambino.

    Lui rispondeva con evidente imbarazzo, cercando di calarsi nei panni dell’adulto che non è: “Amore mio, voglio toccarti”. Il rapporto malato della maestra con il bambino è andato oltre, perché pare che la donna abbia anche provato a dare dei baci a stampo sulle labbra del ragazzino.

    Bambino molestato insegnante sostegno | La difesa degli avvocati

    Gli avvocati della donna, intanto, al Giornale di Vicenza difendono l’insegnante parlando di “un rapporto al più un po’ affettuoso ma assolutamente privo di qualsiasi contenuto o risvolto di natura sessuale”.

    I genitori dell’alunno la pensano diversamente: “Lei e nostro figlio si vedevano anche fuori dalla scuola. In alcune occasioni ne eravamo a conoscenza, in altre ci diceva che andava da un amico, salvo poi confidarci di aver incontrato lei. Alla psicologa ha raccontato di due baci ‘a stampo’. Inaccettabile”.

    Bambino molestato insegnante sostegno | La scoperta dei genitori

    La storia è venuta a galla nel giugno del 2018. I messaggi erano di qualche mese prima. I sospetti dei genitori sono diventati più concreti quando hanno visto il figlio strano e poco presente. A quel punto hanno deciso di andare a fondo, sottraendo il cellulare al ragazzino. A quel punto, tra una conversazione e l’altra, hanno trovato quella con la maestra di sostegno. Il tenore dei messaggi ha fatto sì che immediatamente i due genitori ricorressero alle vie legali.

    Ora è stato richiesto l’incidente probatorio alla presenza delle parti e un perito ascolterà il bambino, per tracciarne il profilo psicologico e capire cosa sia successo negli ultimi mesi.

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