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    Covid, 1 bambino su 4 è positivo: “È la pandemia dei più piccoli”. Spettro Dad per il dopo Natale

    Credit: Ansa
    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 22 Dic. 2021 alle 08:23 Aggiornato il 22 Dic. 2021 alle 09:30

    In questa nuova ondata di Covid 19, almeno un bambino su quattro è positivo al virus. Viene chiamata: la pandemia dei bambini. Attualmente ad avere il virus in Italia sono 384mila persone e 100mila sono tra i più giovani, il 51% di questi va dai 5 agli 11 anni. Nella fascia, infatti, dai 12 ai 19 anni sono immunizzate otto persone su dieci. Complice del contagio tra i più piccoli è un’ancora basso tasso di vaccinazione tra quelle età che è al 2,5% (avendo cominciato da qualche giorno). I bambini vaccinati sono 92mila, anche se Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità crede sia un dato “che vada salutato con assoluto piacere”.

    La crescita del contagio al di sotto dei 12 anni, dal primo novembre a oggi, però è esponenziale. La settimana scorsa l’incidenza era di 317 casi positivi ogni 100mila bambini tra i 6 e gli 11. Seppur la malattia abbia sintomi più lievi, si è registrato anche un aumento anche delle ospedalizzazioni tra i più piccoli: 1450, in Italia, sono stati ricoverati. 36 in terapia intensiva e nove sono morti.

    Gli alti numeri del contagio rischiano di far slittare l’apertura delle scuole dopo le vacanze di Natale. Già circa 10mila classi su 400mila sono tornate alla didattica a distanza, perciò il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, non esclude un rientro posticipato: “Decideremo tra una settimana sulla ripresa della scuola, dipenderà dal picco della variante” come riportato da Repubblica. Dice, inoltre, che una chiusura fino a metà gennaio sarebbe il minore dei mali. A essere d’accordo è anche Massimo Galli, ex direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, che a Fanpage dice: “Il periodo natalizio ci consentirà di avere una pausa che permetterà di avere meno problemi a gennaio. La chiusura delle scuole, fisiologica durante le vacanze di Natale, aiuterà a evitare i danni. Dopodiché, o si prolunga questa chiusura se i contagi dovessero essere alti e se si mettesse male o è arrivato il momento di considerare senza se e senza ma un obbligo vaccinale che metta le cose a posto”.

    A essere contrario a un prolungamento delle vacanze e a un rientro posticipato è il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi: “È una misura sbagliata. La scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono lo 0,50%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila. Il problema è cosa avviene fuori dalla scuola” dice a Unomattina.
    Anche Antonio Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità, pensa che l’idea di allungare le vacanze di Natale sia “poco efficace” e afferma: “A mio modo di vedere, la via maestra resta quella delle vaccinazioni”. Aggiunge, poi, che: “Un’iniziativa del genere non porterebbe grandi risultati, a meno che non venga messo a punto un piano in cui si stabilisce che nelle scuole si rientra il 18 gennaio ma con tutti i ragazzi vaccinati”.

     

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