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    “Odio mia figlia, voglio avvelenarla”: botte alla bambina disabile di tre anni, genitori arrestati a Milano

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 4 Giu. 2019 alle 15:37

    BAMBINA DISABILE PICCHIATA MILANO – Picchiavano e maltrattavano la figlia disabile di tre anni e parlavano tra loro della possibilità di ucciderla, soffocandola, facendola annegare o avvelenandola. Per questo una coppia di genitori è stata arrestata a Milano. Una storia terribile, come le frasi pronunciate dai due fermati. “Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare. La scimmia è un grosso problema”, è una delle intercettazioni registrate dalla polizia locale.

    Bambina disabile picchiata a Milano | Genitori arrestati

    La coppia di 29enni egiziani è stata arrestata venerdì scorso appena salita assieme agli altri quattro figli, di età compresa tra uno e mezzo e 8 anni, su un autobus partito dalla stazione Centrale del capoluogo lombardo per raggiungere l’aeroporto di Malpensa, dove avrebbero preso in serata un volo di sola andata per l’Egitto. I due egiziani si trovano in Italia dal 2010 e vivono in un alloggio abusivo nella zona Nord Ovest di Milano. L’uomo è muratore mentre la moglie è una casalinga che accudiva i bambini.

    Bambina disabile picchiata a Milano | Le intercettazioni | “La odio, la uccido”

    “Odio mia figlia, ho un rifiuto per lei. Mi conosci, annegherò lei e la picchierò di continuo. Faccio finta di darle da mangiare, ma la pizzico”, sono altre frasi intercettate dalla polizia locale di Milano nell’indagine. Nei dialoghi registrati i due parlano con disprezzo della bambina la cui unica colpa è avere una disabilità cognitiva. “Sono stanca e ho picchiato X e Y (altri due dei cinque figli, ndr) per colpa sua”, sono parole della madre in una delle intercettazioni. “Allora la uccido”, è la risposta senza esitazione del padre. Ma la donna replica: “Sì, posso anch’io, metto il veleno nel suo mangiare. Ho fatto cose bruttissime che non puoi immaginare alla scimmia. Le ho pure rotto il braccio e tu lo sapevi”.

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    Quando la piccola era ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli per le cure al braccio, il padre aveva dato indicazioni chiare alla moglie per chiudere la questione: “Portala in bagno ora e strangola subito… chiudi il suo naso così non respirerà più e falla finita”.

    Bambina disabile picchiata a Milano | Il ricovero | Le indagini

    Le indagini sul caso della bambina picchiata a Milano sono partite proprio dal ricovero in ospedale. La piccola aveva dolore a un braccio, e le fu diagnosticata una frattura. Le indagini che hanno portato al fermo dei genitori della bambina sono iniziate a metà maggio, quando il padre ha accompagnato la figlia al Fatebenefratelli. Secondo il genitore, il dolore al braccio della bimba era stato causato da una caduta accidentale da un divano. I medici però si sono accorti attraverso una radiografia che la piccola aveva una frattura scomposta con una calcificazione in corso e risalente a 3-4 settimane prima.

    Il 17 maggio, due giorni dopo il ricovero, la struttura ha avvertito gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale che hanno attivato le intercettazioni dalle quali sono emersi i piani della coppia. Per questo gli agenti hanno monitorato i genitori impedendo loro di farle del male in corsia.

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