Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Bullizzata a scuola, si toglie la vita a 11 anni, la rivelazione: “L’insegnante era complice”

    Evaëlle, Credit: "Le Parisien"
    Di Maria Elena Gottarelli
    Pubblicato il 3 Lug. 2019 alle 10:22 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:29

    Evaëlle aveva 11 anni e, secondo la testimonianza dei suoi genitori era una bambina solare, particolarmente sensibile e più matura della sua età. Bullizzata dai compagni di classe, ha commesso suicidio venerdì 21 giugno a Herbaly, in Val-d’Oise, un comune a nord di Parigi. I suoi genitori l’hanno trovata impiccata in camera sua.

    A raccontare i fatti sono proprio i genitori della piccola, Sébastien e Marie, in un’intervista al quotidiano francese Le Parisien.

    Poco prima del suicidio di Evaëlle, Sébastien e Marie avevano sporto denuncia per bullismo scolastico, ma la vicenda non aveva avuto seguito.

    Su un aspetto la coppia insiste particolarmente: un’insegnate è implicata nella vicenda del suicidio della bambina.

    “Il bullismo non veniva solo da parte degli alunni”, martellano i genitori. “Bisogna prendere il termine ‘bullismo’ in senso ampio”.

    Bambina di 2 anni sbranata viva dai coccodrilli in Cambogia | VIDEO

    A causa della crudeltà dei suoi compagni, Evaëlle avrebbe vissuto un inferno: insulti, spintoni, prese in giro. La bimba era stata presa di mira e quando si entra nel circolo vizioso del bullismo è purtroppo molto difficile affrancarsene.

    Ma non è tutto perché, secondo i genitori che citano la testimonianza di alcuni compagni, le offese degli alunni sarebbero partite dalle continue angherie di una delle insegnanti.

    “Tutto è cominciato da quello. La trattava malissimo”, racconta un’amica della vittima. “Quando non riesci a fare qualcosa ti dice che non sai fare niente, che fai schifo. Ci diceva sempre: ‘Siete la classe peggiore'”.

    Un’altra ex alunna spiega: “Quell’insegnante non se la prendeva con tutti, dipendeva dalle persone. Di solito attacca i più deboli”.

    Pare che Evaelle non abbia retto alle pressioni congiunte dell’insegnante e dei compagni e, bullizzata da tutti, abbia scelto la strada del suicidio.

    Mangia una lucertola per una scommessa: padre di famiglia muore di salmonella

    “Era piena di gioia- racconta il padre, le lacrime agli occhi- Una bambina precoce, estremamente lucida per la sua età, forse troppo. Sognava di diventare una maestra e voleva essere amica di tutti. Era spesso eccessiva e si sa, quando si è eccessivi, ci si fa spesso rifiutare”.

    I genitori descrivono Evaëlle come una bambina che amava aiutare gli altri, spesso anche a discapito di se stessa. “Le piaceva moltissimo fare scout. Credo che fosse la sua boccata d’ossigeno”, confida la madre. Se non fosse stata bullizzata a quel modo, probabilmente la bambina non avrebbe commesso suicidio.

    Conclude il padre: “Tante volte i bambini non si rendono conto di quello che fanno. Per loro si tratta solo di prese in giro, non pensano alla conseguenza delle loro parole e azioni”. Non immagino che una bambina bullizzata possa arrivare a pensare al suicidio.

    “Credo che si debbano istituire dei corsi di empatia nelle scuole a partire dalla materna. Bisogna insegnarla ai bambini, come fa la Finlandia”.

    “E poi, i metodi di prevenzione sono da rivedere. Si dicono tante parole su quanto il bullismo sia sbagliato, ma si fa mai vedere come un bullizzato può uscire dal circolo vizioso”.

    Mistero della calciatrice dispersa nel lago di Como: arriva la svolta sul caso

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version