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    Indagate le attiviste che hanno imbrattato un Van Gogh a Roma: rischiano fino a 5 anni di carcere

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 7 Nov. 2022 alle 13:37 Aggiornato il 7 Nov. 2022 alle 13:38

    Rischiano una condanna da due a cinque anni di carcere le attiviste del movimento ecologista Ultima Generazione che lo scorso venerdì hanno tirato una zuppa di piselli contro il quadro di Van Gogh “Il seminatore” in mostra temporanea a Palazzo Bonaparte: la Procura di Roma ha ipotizzato per loro il reato di deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, previsto dall’articolo 518 duodecies. Si tratta di fattispecie a tutela del patrimonio culturale. L’opera in questione era protetta da uno strato di vetro. Le attiviste si sono poi incollate alla parete e hanno gridato slogan contro l’uso del carbone e sulle conseguenze del cambiamento climatico.

    Un collaboratore di Ultima Generazione ha commentato così la vicenda: “L’indagine? Non ci interessa e andiamo avanti perché vogliamo evidenziare le responsabilità dei veri criminali. Il governo comincia a combatterci perché sa di essere criminale e nasconde la testa sotto la sabbia. Lo Stato italiano è sesto investitore di soldi pubblici in combustibili fossili oltre l’Arabia Saudita e la Russia. Non è un caso che Guterres infatti abbia appena detto che ‘l’umanità deve fare una scelta: collaborare o morire. Queste sono le parole di Guterres, contro un governo criminale”.

    Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha attaccato i manifestanti: “Atti di vandalismo assolutamente deprecabili, che vanno anche contro quelle che sono le presunte finalità: nel patrimonio e nella natura che dobbiamo difendere, non ci sono soltanto i boschi e i monti, i fiumi e i laghi che vanno certamente preservati, ma nel concetto di natura dobbiamo comprendere quelle opere che sono frutto dell’ingegno dell’umanità. Questi sono nemici giurati dell’ambiente”. In mattinata altri attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato di nuovo il traffico sul Grande raccordo anulare all’altezza dell’uscita 1: “È necessario un patto intergenerazionale fra tutte e tutti per fare passare un messaggio chiaro sull’esigenza di un azione inclusiva e trasversale per risolvere la crisi sociale ed ecologica in atto”. Sono intervenute le forze dell’ordine per ripristinare la circolazione.

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