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    Prima dose AstraZeneca, seconda con un altro vaccino: per l’infettivologo Andreoni è “rischioso”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Giu. 2021 alle 17:01

    Prima dose AstraZeneca, seconda con un altro vaccino: per l’infettivologo Andreoni è “rischioso”

    In attesa del parere del Cts sulle fasce di età a cui inoculare il vaccino AstraZeneca, sulla somministrazione della seconda dose con un siero diverso a chi ha già effettuato la prima con il vaccino anglo-svedese esiste qualche perplessità. Ad esprimerle all’Ansa, Massimo Andreoni, direttore di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, per cui ci sarebbero “forti dubbi” a causa della mancanza di dati scientifici consolidati rispetto a tale approccio vaccinale.

    Per l’esperto “il ‘mix’ di vaccini andrebbe adoperato solo nei casi in cui dopo la prima vaccinazione con AstraZeneca si siano verificate particolari reazioni avverse. Andreoni ritiene necessario il cambio di piano “solo per i soggetti che alla prima vaccinazione abbiano avuto rilevanti disturbi neurologici. Farlo in modo indiscriminato a tutti penso sia una esagerazione”. “È chiaro che si sta vivendo una situazione di particolare tensione e bisogna dare delle risposte tranquillizzanti alle persone. È però anche vero che i dati evidenziano come i rari episodi trombotici non siano rilevati dopo la seconda dose di AstraZeneca, dunque penso che si possa fare la seconda dose con lo stesso vaccino AstraZeneca poiché il rischio è pressoché nullo”, ha dichiarato l’esperto.

    “Bisogna tenere presente che la modifica della scheda vaccinale con un mescolamento di diversi vaccini ha ad oggi una sperimentazione modestissima solo su pochi casi. Se è vero che potenzialmente la stimolazione anticorpale con due diversi vaccini dovrebbe funzionare, dobbiamo però anche non correre il rischio di inseguire nuove strategie che non siano state completamente dimostrate. Capisco le esigenze delle istituzioni di tranquillizzare rispetto all’utilizzo del vaccino AstraZeneca, ma non dobbiamo tuttavia commettere l’errore di rovinare il lavoro fatto sinora o rallentare eccessivamente la campagna vaccinale, che è ciò che potrebbe accadere con la vaccinazione eterologa”, ha concluso l’esperto.

     

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