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    Aquila reale uccisa in Trentino mentre cova nel nido: mille euro a chi trova il colpevole

    Aquila reale uccisa da un bracconiere mentre covava nel nido. (Credit: Facebook/ Naturtreff Eisvogel)
    Di Angelica Pansa
    Pubblicato il 8 Giu. 2020 alle 11:47 Aggiornato il 8 Giu. 2020 alle 11:57

    Aquila reale uccisa in Trentino mentre cova nel nido: mille euro a chi trova il colpevole

    Un aquila reale è stata uccisa con un colpo di fucile mentre covava nel nido in Val Aurina, Trentino Alto Adige, lo scorso 16 maggio. Ad accorgersene il guardiacaccia della zona che insospettito dall’immobilita dell’uccello si è insospettito. L’aquila reale è una specie protetta e a rischio di estinzione. Anche per questo motivo l’associazione animalista no profit Naturtreff Eisvogel, che ha denunciato l’avvenimento a mezzo stampa ha predisposto una ricompensa di mille euro per chiunque identifichi il colpevole.

    Accanto al rapace trovato morto nel suo nido un paio di uova non ancora dischiuse e due piccoli aquilotti completamente formati che, senza il calore e l’assistenza della loro madre sono anch’essi morti. Wwf Trentino assieme a Wwf Bolzano e alla Lega Abolizione Caccia (Lac) della regione hanno condannato il gesto che non solo mostra “l’incapacità dell’uomo di rispettare la natura” ma anche “ha screditato l’intera comunità di cacciatori”. “Coloro che coprono un simile atto non sono migliori di questo miserabile bracconiere” scrive in un comunicato stampa Florian Reichegger di Naturtreff Eisvogel.

    Episodi di bracconaggio nella regione sono purtroppo frequenti: solo nel 2018 in Val d’Ultimo un bracconiere con una sola fucilata aveva eliminato tre aquile in una sola volta. Uno dei rapaci era stato colpito in vol e un’altro mentre era posato su un albero. Anche in quel caso venne utilizzato un fucile a palla. Lo sparatore si era poi preso la briga di staccare da un’ala tre o quattro penne come ricordo. Anche in quella occasione era stata posta una taglia ma le indagini non portarono ad alcun risultato e il colpevole non venne mai identificato.

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