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    Alfredo Cospito, a Nordio la decisione sul 41 bis: chiesto il parere ai magistrati antiterrorismo

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Gen. 2023 alle 14:58

    Alfredo Cospito, a Nordio la decisione sul 41 bis: chiesto il parere ai magistrati antiterrorismo

    Dopo il trasferimento di Alfredo Cospito al carcere di Opera, la decisione sulla revoca del carcere duro spetta ora al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il guardasigilli, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, è in attesa del parere della procura antiterrorismo di Torino e della Direzione nazionale antiterrorismo sull’istanza per revocare il regime del 41 bis a cui è sottoposto l’anarchico, ormai in sciopero della fame da 103 giorni.

    L’istanza era stata presentata dal legale di Cospito il 12 gennaio scorso, due giorni dopo una nota in cui lo stesso Nordio affermava che le condizioni di salute del detenute sono “monitorate con la massima attenzione” e che non era ancora arrivata “alcuna richiesta di revoca del regime speciale 41 bis”. L’avvocato Flavio Rossi Albertini ha quindi provveduto a far arrivare la richiesta sulla base di un “elemento nuovo”, ossia la motivazione con cui la Corte di assise di Roma ha assolto alcuni imputati anarchici dal reato di “associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico”.

    L’applicazione del 41 bis a Cospito era anche fondata sul presunto ruolo di guida che Cospito avrebbe svolto all’interno della Fai (Federazione anarchica informale), ribadito dall’accusa nel processo in questione. Secondo i giudici invece non sono “obiettivamente rintracciabili direttive” fornite da Cospito dal carcere. Gli imputati inoltre non avrebbero fatto riferimento a un’organizzazione più ampia, guidata da un capo o dirigenti. “È rimasto assolutamente indimostrato che gli imputati abbiano ‘sposato’ il metodo di lotta violenta, armata, distruttiva, che ispira le azioni della Fai, operando quale “cellula” o gruppo criminale assai vicino all’organizzazione terroristica”. Gli attentati commessi sarebbero piuttosto “espressione del pensiero politico ideologico più vicino al fenomeno ‘dell’antagonismo sociale’, sicuramente privo di qualunque connotazione e valenza terroristica”.

    Oltre alla richiesta al ministro, il legale di Cospito ha anche fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di sorveglianza, che a dicembre ha confermato il carcere duro per Cospito. L’udienza della Cassazione è però fissata per il 7 marzo, quando lo sciopero della fame sarà quasi arrivato a 140 giorni.

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