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    Esplosione a Ravanusa (Agrigento), crollano 4 palazzine: 7 morti e 2 dispersi

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 12 Dic. 2021 alle 10:45 Aggiornato il 13 Dic. 2021 alle 07:37

    Quattro palazzine sono esplose la sera dell’11 dicembre a Ravanusa, in provincia di Agrigento, provocando tre morti e almeno otto dispersi. In tutto circa 40 edifici sarebbero stati devastati: un intero isolato, hanno fatto sapere i vigili del fuoco intervenuti sul posto durante la notte. La deflagrazione sarebbe stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metadotto. “Si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore. Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi, certo è che un’esplosione così è un evento eccezionale”, ha dichiarato il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino.

    Il direttore della protezione Civile regionale Salvatore Cocina ha aggiunto che la fuga di gas avrebbe creato “una sorta di sacca di metano espansa”. “La forza dell’esplosione, forse innescata dall’avvio di un ascensore, potrebbe essere stata potenziata da una stufetta a gas, ma è ancora troppo presto per dirlo”, ha spiegato. Ma tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci anche il maltempo. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta per disastro colposo: questa mattina è stato sul luogo del crollo, poi, dopo un breve sopralluogo, si è recato al Municipio.

    Rosa Carmina, una delle superstiti estratta viva dalle macerie nella notte, ha raccontato a Repubblica la dinamica dell’incidente. “E’ improvvisamente andata via la luce, poi sono venuti giù il tetto e il pavimento”, ha detto mentre si trovava all’ospedale di Licata. La donna, 80 anni, ha udito le voci dei vigili del fuoco mentre si trovava sotto i sassi e ha urlato incessantemente fino a farsi trovare. Salva anche la cognata, che i soccorritori sarebbero riusciti a rintracciare grazie allo squillo del cellulare. Gli altri familiare del nucleo, composto in tutto da 9 persone, sarebbero ancora dispersi: tra loro anche una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Carmina ha precisato di non aver sentito “alcun odore di gas” nei giorni precedenti alla deflagrazione.

    Un portavoce Italgas, la società che distribuisce il metano, ha fatto sapere che “i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas”. La zona dell’esplosione, racconta il Fatto Quotidiano, sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri. Attesi nella giornata di oggi il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il capo dei Vigili del Fuoco Guido Parisi.

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