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    Napoli, tenta rapina a carabiniere: morto 15enne. Parenti devastano ospedale

    Foto d'archivio. ANSA / CIRO FUSCO

    Secondo le prime notizie il ragazzo era armato

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Mar. 2020 alle 09:30 Aggiornato il 1 Mar. 2020 alle 10:38

    Napoli, tenta rapina a carabiniere: morto 15enne. Parenti devastano ospedale

    Un 15enne è morto questa notte nel quartiere di Santa Lucia a Napoli. Il giovane, U. R., è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini alle 5.30, accompagnato da alcuni amici. Le sue condizioni erano già critiche per ferite d’arma da fuoco alla testa e al torace e nel corso dell’intervento chirurgico è morto. Da quanto emerso nelle ore successive, a sparare al ragazzo è stato un carabiniere che ha reagito a una rapina. L’agente era in abiti civili, in auto e con una persona accanto sul lato passeggeri; è  stato affiancato da uno scooter con in sella due ragazzi che, armati di pistola, hanno provato o sono riusciti a rapinarlo. Nelle concitate fasi della rapina il carabiniere ha impugnano la pistola e colpito il 15enne, poi morto in ospedale.

    La dinamica

    La dinamica dell’accaduto è ancora incerta. Forse il militare dell’Arma ha solo risposto a un primo colpo di pistola dei rapinatori, forse è stato il primo a sparare. Un altro ragazzo potrebbe essere stato colpito, ma sinora nessuno si sarebbe presentato in ospedale per farai medicare. Il carabiniere adesso è in caserma e viene ascoltato dagli inquirenti.

    Le forze dell’ordine hanno trovato una pistola in via Generale Orsini, a ridosso del lungomare di Napoli che porta verso il Maschio Angionio. Lo scenario che si va delineando quindi è diverso dall’ipotesi di un agguato con modalità camorristiche, circolata nelle prime ore.

    I parenti devastano il pronto soccorso

    Dopo la morte del 15enne, i parenti hanno danneggiato il pronto soccorso. “Questa notte, dopo il decesso, il pronto soccorso è stato devastato dai familiari del giovane. Esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che sono stati vittime di insulti e minacce. Sono stato costretto a chiudere il pronto soccorso che è inagibile”, ha detto Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1.

    “Constatati i danni ad arredi e attrezzature nonché l’assenza delle condizioni igienico-sanitarie tali da non permettere lo svolgimento delle attività assistenziali di emergenza in sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori, alle ore 7,30 abbiamo dichiarato la sospensione del servizio di Pronto Soccorso P.O. dei Pellegrini”, scrive in una nota ufficiale l’Asl di Napoli1, che ha comunicato la sospensione del servizio di Pronto Soccorso dei Pellegrini dalla mattina di oggi domenica 1 marzo.

    Previsto il trasferimento di 8 pazienti presenti nei reparti dello stesso presidio ospedaliero o, con ausilio del 118, in altri ospedali cittadini.

    Articolo in aggiornamento

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