Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Gli adulti non capiscono i giovani: un mega-sondaggio nazionale fotografa la distanza generazionale

    Credit: Pixabay
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 8 Giu. 2023 alle 13:22

    Nell’Italia del 2023 gli adulti non capiscono i ragazzi. Lo ammettono loro stessi e i giovani lo confermano a gran voce. È quanto emerge dal sondaggio “Come stai?”, condotto dalla onlus Con i Bambini in collaborazione con l’istituto Demopolis. Secondo l’indagine – alla sua prima edizione quest’anno – il 54% dei minorenni e il 46% dei maggiorenni intervistati ritiene che gli adulti non capiscano i ragazzi (solo il 15% dei giovani e il 39% degli adulti pensa il contrario, gli altri “non sanno”).

    Tra vecchie e nuove generazioni c’è dunque come un muro di incomunicabilità. In particolare, i ragazzi rimproverano agli adulti di non rendersi conto che “viviamo in un periodo storico diverso da quello in cui sono cresciuti loro” (lo fa notare il 62% degli intervistati), ma anche di non comprendere i pensieri e le idee dei giovani (46%) nonché il loro rapporto con la Rete e i social network (41%).

    D’altro canto, il 52% dei genitori che hanno figli tra i 6 e i 17 anni si rimprovera di essere talvolta distratto, il 32% di essere spesso fuori casa e 29% di fare effettivamente troppi paragoni con il tempo passato.

    Solo il 32% degli adolescenti intervistati si sente ascoltato dagli adulti che li circondano in famiglia, a scuola o nel tempo libero, mentre il 38% avverte la loro fiducia e il 37% li vede “sempre presenti”.

    Il 52% dei giovani apprezza il fatto che “i grandi” si preoccupino per il loro futuro. Ma è diametralmente opposto il modo in cui vecchie e nuove generazioni guardano al futuro di chi oggi ha meno di 18 anni: il 53% dei ragazzi si dice ottimista (il 16% è indifferente, il 12% pessimista), mentre tra gli adulti il 68% è pessimista (solo il 20% è ottimista).

    Il 69% dei maggiorenni intervistati afferma di essere preoccupato per l’incertezza sul futuro lavorativo dei ragazzi o per la difficoltà a scegliere il percorso di studio e professionale, il 56% teme bullismo e comportamenti violenti, il 48% l’uso di alcol e droghe e i disagi psicologici. E ancora: il 47% degli adulti è spaventato dalla dipendenza da Internet e il 46% dalle crescenti difficoltà economiche delle famiglie.

    Il 79% dei giovani si ritiene insoddisfatto della propria situazione economica famigliare. La famiglia è un aspetto importante della vita per il 90% dei giovani, seguita dall’amicizia (indicata dall’86% dei ragazzi), da passioni e interessi (72%) e dall’amore (71%). Quattro adolescenti su cinque si dicono insoddisfatti della propria vita sentimentale.

    L’indagine ha raccolto le impressioni anche sull’impatto avuto dalla pandemia di Covid-19 sulle vite dei ragazzi. Ebbene, la cosa che è mancata di più ai giovani durante i mesi del lockdown è stata la libertà di stare con i propri coetanei (lo ha indicato il 74% degli intervistati).

    “Dopo la pandemia, un’esperienza non vissuta, a loro tempo, da genitori né nonni, abbiamo voluto ascoltare direttamente gli adolescenti per impegnarci a capire come stanno dopo questo lungo periodo di difficoltà, per conoscere il loro punto di vista su sé stessi e il rapporto con il mondo adulto”, spiega Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini. “Da questa doppia indagine emerge uno spaccato diverso e parallelo, con i giovani più ottimisti e molto attenti alla dimensione relazionale della loro vita, dunque preoccupati dagli effetti della pandemia, e gli adulti molto più distratti, per loro stessa ammissione, ma consapevoli che occorre prestare ascolto alle giovani generazioni”.

    Oggi, 8 giugno, in concomitanza con la presentazione del sondaggio – che ha coinvolto oltre mille adolescenti e quasi 3mila adulti – è stato lanciato un bando pubblico sul sito di Con i Bambini dedicato al benessere psicologico e sociale degli adolescenti: il bando mette a disposizione 30 milioni di euro nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile [clicca qui per maggiori informazioni].

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version