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    19enne nuotatore ferito a Roma, confessano i due sospettati: “Abbiamo sparato per errore”

    Manuel Mateo Bortuzzo. credit: Facebook/Manuel Mateo Bortuzzo
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 6 Feb. 2019 alle 19:25 Aggiornato il 7 Feb. 2019 alle 12:17

    Svolta nelle indagini sul ferimento di Manuel Bortuzzo, il 19enne nuotatore attinto da colpi di pistola nella notte tra sabato 2 e domenica 3 febbraio a Roma.

    I due principali sospettati di 24 e 25 anni, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano di Acilia, sono andati in Questura con i loro avvocati e hanno confessato, sostenendo di aver sparato per errore.

    Una svolta che arriva a poche ore dalla testimonianza di un uomo, che ha raccontato di aver visto due uomini a bordo di uno scooter gettare qualcosa – con tutta probabilità proprio l’arma da fuoco che è stata rinvenuta la mattina del 6 febbraio.

    Andando ad incrociare le impronte digitali rimaste sulla pistola con la nuova testimonianza i sospetti si erano ristretti a un numero limitato di persone. Poi, l’improvvisa confessione dei due principali sospettati.

    La dinamica dei fatti

    Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il drammatico episodio sia avvenuto al culmine di una rissa, fuori da un pub di piazza Eschilo, all’Axa. I testimoni parlano di tre colpi esplosi, poi a terra è rimasto il corpo del giovane Manuel Mateo Bortuzzo, in una pozza di sangue.

    Il ragazzo, veneto, è una giovane promessa del nuoto. Da Treviso, il 19enne si è trasferito a Roma nell’autunno scorso, per allenarsi nel centro federale di Ostia. Il giovane subito dopo l’incidente era stato trasportato in ospedale in codice rosso.

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    Sul posto era accorsa la polizia, che aveva trovato Manuel a terra. Il commissariato di Ostia e la Squadra Mobile di Roma da giorni indagano indagando sulla vicenda.

    Trasportato d’urgenza all’ospedale di Ostia, il giovane è stato immediatamente trasferito nella struttura ospedaliera del San Camillo.

    Manuel è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per bloccare l’emorragia toracica. Per rimuovere il proiettile, che secondo quanto riferito dai medici si sarebbe fermato su una vertebra, è stato necessario ricorrere ad un secondo delicato intervento. Nonostante gli sforzi dei medici il ragazzo non potrà tornare a camminare.

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