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Il baule di Natale

Guida pratica per vivere (bene) le feste nonostante il Covid

Di Francesca Pizzolante
Pubblicato il 7 Dic. 2020 alle 14:33 Aggiornato il 7 Dic. 2020 alle 20:45

Benvenuti a tutti, sono Francesca Pizzolante Sangiovanni, giornalista di professione, qui nelle vesti di appassionata di cucina e bricolage. Da oggi vi accompagnerò fino a Natale con una guida pratica e divertente (ma soprattutto economica) per mantenere vivo e Covid free lo spirito natalizio. Qui troverete il giusto svago con aneddoti, ricette, consigli su come creare i vostri addobbi e modi originali per comporre tavole uniche e sfiziose. Mi avvarrò di volta in volta di preziose consulenze capaci di dare quel tocco in più. Oggi con me ci sarà Francesco Arditi di Castelvetere che ci aiuterà ad entrare nel periodo natalizio. A lui la penna.

La tradizione

“Eccomi! Sono Francesco Arditi di Castelvetere e da molti anni mi occupo di turismo, sotto i molteplici aspetti dell’accoglienza in dimora storica, dei tour specializzati e dei viaggi. Il Natale che ci appestiamo a vivere sarà diverso, giunge alla fine di un anno non facile per tutti noi, specie per gli operatori del settore. E’ dunque necessario viverlo con uno spirito positivo e comunque all’insegna della tradizione. E proprio in tema di tradizione non posso non pensare alla giornata odierna, speciale poiché vigilia della festa della Madonna Immacolata, molto venerata in Italia, proclamata con la bolla Ineffabilis Deus da Pio IX l’8 dicembre del 1854, la quale sancisce come la vergine Maria sia immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. A me molto cara perché la vedo tutti i giorni difronte al mio letto quando mi sveglio, dov’è graziosamente accompagnata da Sant’Antonio e San Vito, nel bell’ovale attribuito a Rachele Lillo (XVIII sec.) e sul mio comò, dove la bella Madonna col bambino è in cartapesta, volti e mani in biscuit, ricordo della cara Zia Maria!

Ma passando a temi più profani, giacché l’ora di pranzo si avvicina, devo deludervi… La nostra tradizione ci impone oggi il digiuno e l’astinenza, e qui a Lecce si mangia la puccia (uno speciale panino, con o senza olive nere) riempita di tonno sott’olio e di formaggio svizzero. A presto per nuovi ‘culacchi’ (curiosità, ndr) da Lecce”.

La musica

Se, come me, siete stanchi del ritornello “All I want for Christmas is you” replicato in tutte le salse possibili ed immaginabili o dell’immancabile Micheal Bublé, condivido con voi alcuni dei brani della mia personale playlist. Pensando alle feste mi viene spontaneo fischiettare le musiche di Bing Crosby, la vera voce del Natale. Per chi non lo conoscesse suggerisco “Christmas Special” del 1957 con Frank Sinatra. Se il genere appassiona allora mettete il bollitore sul fuoco, tirate fuori la copertina e cercate le vecchie puntate (Youtube aiuta tanto) con Dean Martin. Anche i cuori più duri avranno un sussulto.

Un altro brano che mette davvero allegria è quello di Darlene Love: “All alone on Christmas”, Mario Biondi con “Mario Christmas”. Ovviamente il pop non può e non deve mancare! Sul mio personale podio ci sono gli Wham! (impossibile spodestarli) seguiti da Kate Perry con “Cozy little Christmas”, “Mistletoe” di Justin Bieber,  Jessie J strabiliante in “Man with the bag”, “Santa tell me” di Ariana Grande e per concludere “Wonderful Christmastime”, duetto pazzesco di Kylie Minogue con Mika.

Albero o Presepe?

Sul tema di solito si discute sempre: albero o presepe? Con me andrete d’accordo perché a casa ho sia l’albero che il presepe.

Albero di Natale

L’abete vero solo se avete la possibilità di piantarlo in seguito in giardino o in un parco, altrimenti meglio optare per quello finto che dura negli anni se ben conservato. Posizionatelo in un bell’angolo di casa in modo da essere d’impatto visivo ma allo stesso tempo non deve rappresentare un ostacolo o ingombro per voi che vivete l’ambiente.

Vi consiglio di cambiare posto ogni anno per dare di volta in volta quel senso di novità. Una volta collocato, via con gli addobbi. Il consiglio è uno solo: create le vostre decorazioni! Non è difficile né dispendioso, basta un po’ di fantasia e buona manualità. Vi serviranno delle forbici (anche zigzagate vanno benissimo), una spillatrice e una pistola per colla calda. Prendetevi del tempo libero per fare un salto in cartoleria, in un negozio di bricolage e in merceria. Alla fine avrete degli oggetti unici e soprattutto fatti a mano da voi.

Per gli addobbi da appendere scegliete dei cartoncini colorati da ritagliare seguendo disegni ben precisi e semplici: casette, cuoricini, fiocchi di neve, abeti, stelle comete e candele. Vanno bene anche dei panni resistenti da applicare sopra dei centrini (chi non ha dei piccoli centrini in casa che vorrebbe cestinare?). Io personalmente ho optato per dei bei fiocchi grandi.

Potrete poi renderli più scintillanti aggiungendo colla trasparente mescolata con dei glitter. Per le palline di Natale invece comperate delle calotte di polistirolo da decorare con scampoli di stoffa. Potrete mixare diversi tipo di colori e fantasie. Potete arricchirle anche con dei bei cordoncini come ha fatto negli anni mia suocera Susanna con amore e davvero tanta dedizione.

Un’altra parola chiave di questa rubrica sarà ‘recupero’. A chi non è capitato di tirar fuori dagli scatoloni palline già rotte o romperle mentre le si appende? Non gettatele ma rendetele uniche! L’arte sacra del kintsugi giapponese vi tornerà utile. In pratica? Vi servirà una pistola per colla a caldo e delle ricariche colorate (oro, argento, verde e rosso). Il resto è tutta fantasia! Sarà divertente ricomporre le palline e vederle risplendere tra gli aghi dell’abete. La pratica del kintsugi ci insegna che che tutto (o quasi) si può ricostruire in un modo anche migliore di com’era in origine e che le cicatrici, anche dei nostri addobbi, possono diventare dei preziosi punti di forza. A domani con la composizione del presepe!

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