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Diana Del Bufalo e la coprolalia: “Dico cose inadeguate quando mi annoio”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 8 Nov. 2022 alle 12:51 Aggiornato il 8 Nov. 2022 alle 12:51

Famosa per la sua carriera di attrice, comica, conduttrice e influencer, ma anche per le sue gaffe, Diana Del Bufalo si racconta in un’intervista al Corriere della Sera, raccontando anche i lati più intimi del suo carattere. “Il fatto di essere sovraeccitata, un po’ emozionata, soprattutto in tv – spiega –  è perché ho paura del giudizio delle persone, una cosa che mi porto dietro fin dai tempi della scuola, una scuola inglese, campagnola. Non andavo bene, sbagliavo i verbi. Da allora sono insicura, ma so di essere anche carismatica. L’ambizione però è un’altra cosa, è la cazzimma. No, non ce l’ho, io voglio solo stare sul prato sotto il mio albero di noce con il mio cane”.

E poi racconta di soffrire di un disturbo del linguaggio: “Ho la coprolalia”. Una sindrome di cui soffre e che le causa “l’impulso di dire inadeguatezze”. “La prima volta che mi è capitato – ha spiegato Diana Del Bufalo – ero nel negozio della ex di mio fratello. Una signora ha chiesto se su una collanina si poteva incidere altro, oltre ai fiori. La ex di mio fratello risponde ‘no, solo i fiori’. E io dico: ‘Marta, magari la signora ci voleva un bel fallo!’. Mi hanno spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette, mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali”.

Nel corso dell’intervista ha parlato anche di Giorgia Meloni: “Non ne so molto di politica, ma credo sia un passo importante avere la prima premier donna. Noi donne abbiamo questo retaggio ereditato delle streghe, che sono state messe al rogo perché minacciavano il potere degli uomini. Poi Meloni in quanto donna ha forse una sensibilità diversa. Non la conosco personalmente, il suo piano me l’ha spiegato un po’ mia mamma. Io non l’ho votata, ho votato per quello che mi poteva interessare”. “Per esempio – aggiunge – non è logico che per una coppia etero sia così difficile adottare un bambino e che le coppie gay non possano provarci. Non sta né in cielo né in terra. Chiaro che devono esserci dei controlli, ma viviamo in una società in cui ormai tutto è sicuro, è tutto tracciabile. Mi fa una rabbia, anche pensare che i figli delle coppie gay per la legge hanno un solo genitore. È tremendo. Dovrei aprire un dibattito”.

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