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Anna Falchi: “Evviva il catcalling, a me fa piacere e non offende. Lasciamo che i maschi siano rozzi”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 14 Mag. 2022 alle 12:35

“Viva il catcalling, sono contenta, non mi offendo per niente, dopo i cinquant’anni poi che ne fossero. E poi magari sono pure carucci quelli che mi fischiano. Mi piace, mi fa sorridere”, ha detto Anna Falchi durante l’ospitata radiofonica nel programma di Radio1 ‘Un giorno da pecora’. Lo spunto per dire la sua le è stato offerto dai conduttori, che hanno puntato l’attenzione sul caso scoppiato all’Adunata degli Alpini a Rimini, dove l’associazione “Non una di meno” ha denunciato molestie e insulti sessisti da parte degli alpini.

Anna Falchi ha continuato raccontando alcuni episodi che le sarebbero accaduti: “Mi hanno urlato: “Sei molto meglio da vicino che da lontano”. E io ho risposto: “Meglio dal vivo che da morta”. Se ci vedo maschilismo nel fischio? No, sinceramente noi donne ci lamentiamo sempre che non ci sono più gli uomini, che gli uomini non sono virili, che non ci corteggiano più. Certo, gli mettiamo tutta questa pressione, questi sono terrorizzati. Lasciamoli essere un po’ maschi e anche un po’ rozzi”. Infine, ha ammesso che è capitato che lei per prima si relazionasse così all’altro sesso: “Mi è successo di abbassare il finestrino, avvicinare un bell’uomo e dirgli: “Hey ciao bel ragazzo, dove vai senza di me”. E lui: “Wow, grazie”. Come è finita? Niente, così. Poi sono andata via vergognandomene”.

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