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    Strage di squali all’Elba per mano di pescatori

    Le immersioni subacquee diventano più sostenibili e questo infastidisce i pescatori dell’isola che lanciano un messaggio di protesta uccidendo decine di animali e legandoli al fondale.

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 4 Ago. 2022 alle 18:08

    Articolo originale pubblicato su Stradenuove.net

    A lanciare l’allarme è Legambiente Arcipelago Toscano: i fondali dell’isola d’Elba, gioiello di natura nel nostro mediterraneo, si sono riempiti di carcasse di razze, squali gattopardi e altre specie marine uccisi per lanciare un preciso segnale ai sub da parte di un gruppo di pescatori nella zona di Marciana marina.

    Secondo l’associazione Legambiente si tratta di “deliberato atto di disturbo nei confronti delle attività di immersione subacquea”.

    A quanto pare, infatti, i pescatori stanno lanciando un messaggio di protesta contro l’installazione di boe per facilitare le immersioni etiche dei sub. La strage di animali è iniziata in seguito all’installazione delle boe per l’attività diving finanziati dal progetto Interreg EcoStrim che mira a promuovere “attività turistiche e sportive sostenibili, dedicate all’ambiente marino e costiero”. Attraverso le immersioni sostenibili, si è permesso ai “diving center di ormeggiare senza dare fondo alle ancore, proteggendo in questo modo i fondali”, andando però nello stesso tempo a limitare “anche l’attività di pesca negli immediati dintorni”.

    Siamo certi che questi avvertimenti provengono da un ridottissimo gruppo di persone che ancora pensa al mare come a una proprietà di cui possono disporre solo loro e non come un bene comune che va gestito, conservato e valorizzato per permettere anche alle generazioni future di godere dei suoi frutti e delle sue bellezze” prosegue Legambiente.

    Bisogna creare un’alleanza tra pescatori responsabili, diving center, associazioni ambientaliste e buona politica per proteggere davvero il mare con l’istituzione della tanto attesa area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, includendo anche le coste di Elba e Giglio” chiedono i volontari di Legambiente Arcipelago e aggiungono: “Questo porterebbe finalmente indiscutibili vantaggi a tutte le categorie regolamentando l’utilizzo del mare permettendo così a tutti di poter usufruire con intelligenza delle sue risorse e di preservarle e incrementarle nel tempo.”

    Come sempre in Italia, purtroppo, non appena si intravede uno spiraglio di sostenibilità e progresso nella tutela ambientale e faunistica, le lobby commerciali interferiscono con lo sviluppo sostenibile e con l’avanzamento delle pratiche etiche nel nostro paese. Peccato, perché il turismo sostenibile è davvero il futuro del nostro Paese ma finché decine di squali verranno uccisi da pescatori arretrati che non accettano un modo etico di fare immersioni, la strada da fare è ancora lunga.

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