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    Qualcosa di misterioso e caldo si nasconde sotto i ghiacci dell’Antartide

    I ghiacci dell'Antartide

    Gli zampilli di magma darebbero vita a laghi e fiumi sotto la superficie dell'Antartide e il loro studio sarebbe utile per stimare la velocità del dissolvimento dei ghiacci nell’oceano

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 10 Nov. 2017 alle 09:57 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:58

    C’è qualcosa di misterioso e caldo che si nasconde sotto la superficie dei ghiacci dell’Antartide.

    A dirlo è la NASA che sostiene di aver trovato la sorgente di questo strano riscaldamento che ha provocato la rottura dei ghiacci e la formazione di diverse crepe e fiumi.

    Secondo l’agenzia spaziale americana, infatti, la sterminata superficie di 1.610.000 chilometri quadrati denominata Terra di Marie Byrd, una delle regioni occidentali dell’Antartide, sarebbe solcata da sorgenti di magma.

    La NASA ha studiato quelli che vengono chiamati mantle plumes (in italiano conosciuti come i pennacchi del mantello), ossia i getti di roccia e magma incandescente che prenderebbero origine dalla base del mantello – lo strato appena al di sotto della crosta terrestre – a contatto con il nucleo esterno, ritenuti responsabili della instabilità della zona.

    MANTLE PLUME ANTARTIDE. CREDIT: NASA, NSF/Zina Deretsky

    Gli zampilli (o pennacchi) di magma darebbero vita a laghi e fiumi sotto la superficie e il loro studio sarebbe utile per stimare la velocità del dissolvimento dei ghiacci nell’oceano.

    Il fenomeno geologico dei pennacchi del mantello è noto da 30 anni, da quando uno scienziato dell’Università del Colorado Denver – W. Jason Morgan – individuò in essi la ragione dell’attività dei vulcani. Bisogna specificare però che non esistono prove irrefutabili che questi zampilli provengano da tali strati.

    Gli esperti ritengono che, circa 120 milioni di anni fa sia accaduto sulla terra un fenomeno paragonabile a quello dei pennacchi, ma di proporzioni straordinarie, che ebbe come effetto il raddoppio della crosta oceanica, dei pianori oceanici  e delle catene vulcaniche sommerse.

    “Non comprendevo come fosse possibile avere tutta quella massa calda sormontata dal ghiaccio”, ha detto Hélène Seroussi del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, di Pasadena in California.

    Secondo i ricercatori, nella Terra di Marie Byrd i pennacchi del manto si sarebbero formati tra i 50 e i 110 milioni di anni fa prima della generazione dei ghiacci per poi contribuire, 11.000 anni fa, ad un rapido scioglimento dei ghiacci stessi, in maniera simile a quanto accade oggi.

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