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    Frutta, verdura, ma anche acqua: oggi l’umanità ha esaurito le risorse disonibili per il 2018

    Per mantenere i nostri consumi attual, ci vorrebbero 1,7 terre.

    Di anno in anno, questo giorno arriva sempre prima

    Di Viola Stefanello
    Pubblicato il 1 Ago. 2018 alle 14:23 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:55

    Mercoledì primo agosto è l’Earth Overshoot Day 2018, ovvero il giorno in cui l’umanità ha ufficialmente consumato tutte le risorse terrestri disponibili per quest’anno. Da ora fino al 31 dicembre, tutte le risorse naturali che utilizzeremo andranno a “sovrasfruttare” il pianeta.

    La data viene calcolata dal think tank internazionale Global Footprint Network (Gfn).

    Oltre a determinare la data del Giorno del Debito Ecologico, questo centro di ricerca propone anche consigli ai governi per far sì che il sistema economico umano cominci a lavorare in armonia con i limiti ecologici della Terra.

    Per definirla di anno in anno si prendono in considerazione tutte le risorse di qui gli esseri umani fanno uso tutti i giorni: frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno, energia e emissioni di CO2. A essere calcolata è la nostra impronta ecologica come specie.

    L’anno scorso, era il 2 agosto. Quest’anno è il primo giorno del mese, invece.

    “Quasi ogni anno, il Giorno del Sovrasfruttamento cade sempre prima nel calendario e questo succede a partire dai primi anni Settanta, quando l’umanità ha iniziato a vivere in deficit ecologico”, scrivono sul sito del Gfn.

    “Gli effetti del deficit ecologico globale stanno diventando sempre più evidenti in forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita degli habitat naturali e della biodiversità, accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera e cambiamento climatico”.

    L’organizzazione ha creato la versione italiana del Footprint calculator, che permette ad ognuno di noi di calcolare quanto le nostre attività quotidiane pesano sull’impronta ecologica.

    È da una cinquantina d’anni che la razza umana ha cominciato a consumare più di quanto i sistemi naturali riescano a rigenerare. Allo stesso tempo, emettiamo più CO2 di quanto gli oceani e le foreste possano assorbire.

    Secondo i ricercatori, per soddisfare l’attuale domanda di risorse l’umanità avrebbe bisogno di 1.7 terre. L’Overshoot Day dell’Italia, infatti, è arrivato il 24 maggio quest’anno.

    A pesare nel calcolo sono soprattutto i trasporti e il consumo di cibo.

    In soli 5 mesi, quindi, abbiamo già sfruttato tutto le risorse che avevamo a disposizione per un anno, a causa di un eccessivo uso del suolo, attività agricole e minerarie, estrazione di combustibili, inquinamento atmosferico e altre attività.

    Secondo Mathis Wackernagel, capo del think tank, “le nostre economie stanno operando uno schema di Ponzi con il nostro pianeta. Stiamo usando le future risorse del pianeta per far funzionare il presente e continuiamo a far crescere il nostro debito ecologico”.

    Non tutti i Paesi, però, consumano allo stesso modo. Tra i più famelici di risorse ci sono sicuramente gli Stati Uniti: servirebbero cinque Terre per soddisfarne i bisogni. Poi vengono l’Australia la Corea del Sud, la Russia e la Germania.

    Per quanto riguarda l’Italia, siamo al decimo posto tra i Paesi che consumano di più al mondo, quest’anno. Se tutti avessero il nostro quantitativo di consumo, servirebbero 2,6 pianeti.

    Se tutti consumassero come l’India, invece, le risorse naturali basterebbero.

    Legata all’Earth Overshoot Day c’è la campagna #MoveTheDate, che incoraggia le persone a ridurre i propri consumi. Questo per invertire il trend corrente, che vede la data del Giorno del Debito Ecologico arrivare sempre prima di anno in anno.

    Tra le soluzioni suggerite da #MoveTheDate c’è quello di adottare una dieta più vegetariana, raccogliere e riciclare la spazzatura, e ricordare anche ad amici e parenti di essere più eco-consapevoli.

    Leggi anche: Non tutti gli sprechi alimentari sono ugualiL’uomo ha danneggiato la maggior parte degli oceani del mondo | Perché alle aziende conviene essere green

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