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    Entro il 2021 tutti gli oggetti in plastica monouso saranno banditi in Costa Rica

    Fonte: UNPD

    Ogni anno il paese produce circa quattro mila tonnellate di rifiuti solidi, di cui il 20 percento finisce su spiagge, foreste o lungo i margini dei fiumi. Ecco il programma per contrastare il fenomeno

    Di Francesca Loffari
    Pubblicato il 10 Nov. 2017 alle 12:55 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:58

    La Costa Rica ha stabilito una linea severa contro l’inquinamento causato dalla plastica. Per farlo il governo sta adottando stringenti provvedimenti sull’utilizzo degli oggetti in plastica monouso, una delle cause principali di inquinamento delle acque e delle coste costaricane.

    Entro il 2021, la Costa Rica si impegna a vietare completamente l’utilizzo di materiali in plastica monouso.

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    Leggi che vietano l’uso di sacchetti di plastica sono già state varate in diversi paesi, come in California, ma la Costa Rica intende fare di più. Coperchi, posate e sacchetti in plastica sono al centro del provvedimento del governo, che punta ad azzerare le emissioni di CO2 nel prossimo futuro.

    Ogni anno il paese produce circa quattro mila tonnellate di rifiuti solidi, di cui il 20 percento finisce su spiagge, foreste o lungo i margini dei fiumi. Per tali ragioni serve un intervento risoluto.

    Il governo ha elaborato un piano d’azione che coinvolge sia il settore pubblico che privato, dove sono previsti incentivi a risposte innovative per sostituire i prodotti in plastica.

    Un gruppo di studenti universitari, ad esempio, sta svolgendo delle ricerche su un materiale derivato dalle banane, che sembra essere cinque volte più resistente della plastica e si disintegrerebbe in 18 mesi.

    L’iniziativa di divieto totale dei prodotti in plastica è guidata dal governo della Costa Rica, tramite il ministero della Salute, dell’Ambiente e dell’Energia, cui è stata assicurata assistenza tecnica e finanziaria da parte del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, lo United Nations Development Program.

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