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    Cop26, è il giorno dei giovani: protesta degli attivisti con Greta

    Credit: Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 5 Nov. 2021 alle 16:02

    Greta Thunberg, Vanessa Nakate e gli attivisti di Fridays for Future sfilano al Kelvingrove Park di Glasgow nella quinta giornata della Cop26. In testa al corteo ci sono i ragazzi delle popolazioni indigene dell’Amazzonia, l’atmosfera è festosa ma la richiesta è serissima: “Cosa vogliamo? Giustizia climatica!”.

    Credit: Ansa foto
    Credit: Ansa foto

    Il principe del Galles Carlo pur avendo declinato l’invito di Greta Thunberg e dei giovani attivisti a partecipare alle manifestazioni del 5 e 6 novembre per la Cop26 ha fatto sapere loro che comprende le “frustrazioni delle generazioni più giovani che portano sulle spalle il peso della storia”.

    Dei giovani ha parlato anche il primo ministro britannico Boris Johnson, attraverso il suo portavoce: “Comprendiamo il forte sentimento dei giovani sul cambiamento climatico e vogliamo vedere la loro passione tradotta in azioni. Ma – ha aggiunto il portavoce – saltare la scuola è estremamente dannoso in un periodo in cui la pandemia da Covid ha già avuto un enorme impatto sul loro apprendimento”.

    Proseguono intanto i negoziati al vertice Onu. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha spiegato che: “Nei prossimi giorni, i negoziati a Glasgow raggiungeranno il loro culmine. Stiamo lavorando il più possibile per raggiungere il risultato più ambizioso, in linea con il nostro Green Deal europeo. Ma la responsabilità dell’azione per il clima non appartiene solo ai leader mondiali. È una scelta di ogni comunità e di ogni individuo. La strada verso la neutralità climatica passa attraverso le nostre città e regioni”.

    E in queste ore è proprio il sindaco di una grande città a rendere noto il proprio ambizioso piano ambientale. Ekrem Imamoglu, primo cittadino di Istanbul ha annunciato che nel 2050 la città turca sarà a “emissioni zero“. Nello specifico, ha spiegato Imamoglu, è prevista una riduzione delle emissioni del 52% entro il 2030, un azzeramento nel 2050 e numerosi altri obiettivi. Ci sarà un transizione graduale per avere entro la metà del secolo solo veicoli elettrici, anche per il trasporto pubblico. E poi il recupero dei rifiuti organici al 50%, la raccolta differenziata al 100% per carta e plastica e l’utilizzo di energia rinnovabile al 55%. Imamoglu ha anche criticato il progetto del Kanal Istanbul – il nuovo canale parallelo al Bosforo voluto dal presidente turco Erdogan – che ha chiamato “il canale del cemento“.

    Infine, grande ottimismo dall’emissario Usa sul clima John Kerry che ha parlato di “progressi autentici” raggiunti al vertice Onu. Secondo quanto riporta la Bbc, Kerry ha rilevando “un maggior senso d’urgenza a questa conferenza, un maggior senso dell’obiettivo”. Inoltre, avrebbe detto di non aver mai visto così tanto “vero denaro” messo sul tavolo per il clima e che “la maggioranza del G20 ha piani concreti per limitare l’aumento delle temperature globali. È una svolta, ben oltre ciò che molti ritenessero possibile“, ha concluso.

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