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    Il mistero del beluga con l’imbracatura | VIDEO

    Credit: Jorgen Ree Wiig / Fiskeridirektoratets sjotjeneste
    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 30 Apr. 2019 alle 08:57 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:43

    Nei mari norvegesi, un gruppo di pescatori si è imbattuto in un beluga con una imbracatura particolare addosso. Secondo quanto riferito dai media locali, sembra che l’animale fosse provvisto di una imbracatura adatta al trasporto di una telecamera.

    Quando l’animale è stato avvistato, però, non vi era nessuna apparecchiatura. Secondo alcuni esperti, si potrebbe trattare di un beluga addestrato dalle forze armate del Cremlino, anche se restano sconosciuti gli scopi. Sull’imbracatura che il cetaceo aveva addosso c’era la scritta “Equipaggiamento di San Pietroburgo”.

    L’animale nuotava nelle acque attorno all’isola di Ingoya e si avvicinava alle imbarcazioni, così i pescatori hanno potuto intercettarlo. Audun Rikardsen, biologo marino dell’Università dell’Artide di Tromsoe, Norvegia, avanza l’ipotesi che dietro il cetaceo con l’imbracatura ci sia la Marina militare russa, che ha una base a Murmansk, a circa 400 chilometri dal luogo dell’avvistamento.

    “Una collega russa mi ha detto che loro non fanno esperimenti di questo tipo ma che la Marina militare per alcuni anni ha catturato e addestrato questi animali”, ha spiegato Rikardsen alla Bbc.

    Ma a smentire l’ipotesi del cetaceo arruolato dai russi è il colonnello russo Viktor Baranets : “Se avessimo usato questo animale per spiare, pensate davvero che avremmo fatto trovare un numero di cellulare e il messaggio `per favore, chiamate questo numero´?”.

    Le forze armate russe, come spiega sempre il colonnello Barantes, addestrano delfini a Sebastopoli, nella penisola di Crimea che la Russia ha occupato nel 2014: “Abbiamo un centro per i delfini militari, sono addestrati per eseguire vari compiti: ispezionare i fondali marini, uccidere sommozzatori nemici, attaccare ordigni agli scafi delle navi nemiche”.

    Video: Jorgen Ree Wiig / Fiskeridirektoratets sjotjeneste

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