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Coronavirus, ecco come la Sardegna propone di trascorrere le vacanze in piena sicurezza

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 7 Apr. 2020 alle 11:33 Aggiornato il 7 Apr. 2020 alle 11:34

Chi si ferma è perduto. Lo devono sapere bene gli imprenditori e tutti gli operatori del settore turistico delle Sardegna che hanno deciso di reagire alla crisi innescata dal diffondersi del Coronavirus nel nostro Paese. E così Stefania Taras, assessora comunale del Turismo, propone il “Manifesto della Sardegna resiliente”: un nuovo modo di fare accoglienza.

A oggi, dei 922 (+15 rispetto ai ieri) casi positivi complessivamente accertati, 146 (pari al 15,8%) sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 74 (+3) nel Sud Sardegna (8%), 27 (+3) a Oristano (2,9%), 65 a Nuoro (7%), 610 (+9) a Sassari, col 66,1% dei casi. Fra i deceduti l’età media è di 78,8 anni: il 66% sono uomini. Sono 274 su 377 i Comuni ‘immuni’, nei quali non è stato registrato alcun caso. Sassari città, invece, ne conta oltre 200. La Sardegna continua a mantenere una bassa ospedalizzazione dei contagiati.

Ripensare gli spazi, le distanze e il modo di viaggiare per stare al passo con i cambiamenti che questo triste periodo storico ci impone. Da Santa Teresa di Gallura parte la sfida per la fine della crisi.

L’idea è permettere vacanze sicure e rigeneratrici in Sardegna mettendo al centro la sanità come priorità. Distanziamento in spiaggia e nei locali, riorganizzazione di strutture e servizi, sanificazione, il turismo trasformato in esperienza anziché trasformare la vita della comunità ospitante. “La fine del lockdown parte dalla Sardegna? Solo a patto di chiare garanzie, e intanto l’isola si ripensi e si promuova in modo nuovo”, è l’appello dell’assessora ai 150 Comuni sardi censiti come turistici. “La nostra prima economia è il turismo ed è seriamente minacciata”, afferma.

La Costa Smeralda, attraverso Franco Mulas, area manager di Marriott Costa Smeralda, fa sapere che “é pronta a ripartire da giugno”. Da un’altra parte della Sardegna, più a Sud è nato un progetto etico pensato proprio per il dopo emergenza. Si chiama «Per», Progetto etico di rinascita che guarda al web, coinvolge Cagliari e Villasimius e propone le relazioni di vicinato, la solidarietà e l’etica del fare impresa in alternativa ai colossi del commercio online.

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