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    Caricabatterie unico, arriva il sì definitivo del parlamento europeo: entro il 2024 l’obbligo per i device portatili

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 4 Ott. 2022 alle 20:40

    Caricabatterie unico, arriva il sì definitivo del parlamento europeo: entro il 2024 l’obbligo per i device portatili

    Un caricabatterie unico per tutti i dispositivi. È stata approvata la direttiva che impone la porta di ricarica Usb-C in tutti i device venduti nell’Unione Europea.

    Il testo è stato votato oggi dal parlamento europeo, dove è passato con una larga maggioranza: 602 i voti favorevoli, 13 quelli contrari e otto le astensioni. In base alla direttiva, entro la fine del 2024 tutti i produttori di  telefoni cellulari, tablet, fotocamere, console, casse portatili, cuffie e auricolari e lettori ebook dovranno essere dotati di una porta Usb-C. Uno standard adottato già da larga parte del settore, con l’eccezione rilevante di Apple per i suoi dispositivi utilizza i cavi Lightining, una tecnologia proprietaria. Dalla primavera del 2026 l’obbligo sarà esteso anche ai produttori di computer portatili.

    L’approvazione arriva al termine di un iter durato 10 anni e mira a ridurre i rifiuti elettronici e a consentire ai consumatori di compiere scelte più sostenibili. Tuttavia il provvedimento non è stato esente da critiche, come ricorda Il Corriere della Sera: a Bruxelles viene contestato in particolare la scelta di non aver posto limiti minimi di potenza per i caricatori, in modo da obbligare i produttori a mettere sul mercato prodotti compatibili con la maggior parte dei dispostivi. Attualmente invece, i caricatori Usb-C possono essere molto diversi tra loro e spesso incompatibili, nonostante l’uscita sia sempre la stessa. Alcuni sono studiati per convogliare una potenza maggiore di altri o una quantità superiore di dati e sono compatibili solo con alcuni dispositivi.

    La direttiva entrerà in vigore dopo il via libera definitivo dei leader europei al vertice del 24 ottobre. I paesi membri avranno poi sei mesi di tempo per recepirla negli ordinamenti nazionali.

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