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Judo: sorteggiato con un atleta israeliano, algerino si ritira per solidarietà con i palestinesi

Il judoka israeliano Tohar Butbul (bianco) affronta il kosovaro Akil Gjakova nella finale maschile della categoria 73 chili ai Campionati europei di judo, vinta da Gjakova a Lisbona, in Portogallo il 17 aprile 2021. Credit: Epa/Nuno Veiga
Di Giulio Alibrandi
Pubblicato il 23 Lug. 2021 alle 13:43 Aggiornato il 23 Lug. 2021 alle 14:28

Judo: sorteggiato con un atleta israeliano, algerino si ritira per solidarietà con i palestinesi

Il judoka algerino Fethi Nourine si è ritirato dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 per evitare di dover affrontare un avversario israeliano. La scelta, presa dopo il sorteggio che lo avrebbe potuto abbinare all’israeliano Tohar Butbul al secondo turno nella categoria fino a 73 chili, è stata confermata anche dal suo allenatore Amar Ben Yekhlef, che ha citato come motivo del ritiro il sostegno alla causa palestinese.

“Non abbiamo avuto fortuna con il sorteggio”, ha detto Yekhlef. “Il nostro judoka Fethi Nourine avrebbe dovuto affrontare un avversario israeliano e questo è il motivo del suo forfait. Abbiamo preso la decisione giusta. Abbiamo lavorato duramente per qualificarci ai Giochi, ma la causa palestinese è più grande di tutto questo”, ha aggiunto.

Non è la prima volta che Nourine si ritira da un torneo per non dover affrontare Butbul come gesto di solidarietà nei confronti dei palestinesi. Già nel 2019 aveva infatti abbandonato i campionati del mondo di judo prima di combattere con l’atleta israeliano al secondo turno. Nel suo primo incontro di Tokyo 2020, Butbul adesso dovrà affrontare il sudanese Mohamed Abdalarasool.

Anche alla scorsa edizione delle Olimpiadi il judoka egiziano Islam El Shahaby si era rifiutato di stringere la mano all’israeliano Or Sasson dopo aver perso l’incontro del primo turno nella categoria +100 chili. Dopo la sconfitta, l’atleta egiziano, nove volte campione d’Africa e medaglia di bronzo ai mondiali del 2010, si era addirittura ritirato dallo sport dopo aver ricevuto un “severo rimprovero” dal Comitato olimpico internazionale (Cio), che aveva condannato il gesto contrario “allo spirito di amicizia incarnato nei valori olimpici”.

Lo scorso aprile, la Federazione internazionale di Judo ha sospeso per quattro anni la Federazione iraniana per il divieto imposto ai propri atleti di affrontare avversari israeliani. La decisione ha seguito il clamore suscitato dal caso di Saeid Mollaei, il judoka che a settembre 2019 aveva lasciato la squadra iraniana durante i mondiali, ottenendo poi asilo in Germania. Mollaei, che aveva dichiarato di aver ricevuto l’ordine di perdere gli incontri e ritirarsi dalle competizioni per non dover affrontare atleti israeliani, è stato poi autorizzato dal Cio a competere con la Mongolia, che rappresenterà anche a Tokyo 2020.

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