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Superlega, il Tribunale di Madrid dà torto a Uefa e Fifa: “Non sanzionino i club che partecipano alla nuova competizione”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 31 Gen. 2023 alle 15:15 Aggiornato il 31 Gen. 2023 alle 15:16

La Superlega ottiene un successo nelle aule giudiziarie contro Fifa e Uefa: il Tribunale provinciale di Madrid ha accolto il ricorso contro il Tribunale Mercantile e ha respinto l’opposizione dell’organismo che regola il calcio in Europa, affermando nel dispositivo che le due associazioni “non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei, soprattutto se questo deve servire da scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere o ostacolare l’iniziativa di quella che aspira ad essere la sua concorrente, la Superlega”.

La sentenza, emessa da tre magistrati componenti il collegio giudicante, recita ancora: “Quella che si avverte è un’azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione dominante. Non possiamo presumere in questa procedura cautelare che il meccanismo di distribuzione degli utili utilizzato dalla Fifa e dall’Uefa, che non è controllata da un regolatore pubblico indipendente, costituisca necessariamente la miglior soluzione possibile per gli interessi generali dello sport”.

Un vero e proprio successo per Juventus, Real Madrid e Barcellona, le ultime tre società europee rimaste attaccate al progetto dopo la “ritirata” degli altri 9 club tra i quali, in Italia, anche Inter e Milan.

Il dispositivo ordina inoltre a Fifa e Uefa di “astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento o azione contro la Superlega” e di “annunciare o minacciare qualsiasi misura disciplinare o sanzionatoria nei confronti dei club, dirigenti e giocatori dei club che partecipano alla preparazione della stessa”.

Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin aveva spesso in passato parlato di possibili sanzioni per i club che avessero aderito al progetto parallelo.

La parola fine sulla querelle verrà posta dalla Corta di Giustizia dell’Ue, che si pronuncerà probabilmente a marzo.

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