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Steward sospeso per un selfie con Osimhen, l’attaccante promette di trovargli un lavoro

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 26 Ott. 2022 alle 12:34 Aggiornato il 26 Ott. 2022 alle 14:34

Steward sospeso per un selfie con il calciatore Osimhen

Un giovane steward presente allo Stadio Olimpico di Roma per il match di domenica dei giallorossi contro il Napoli è stato sospeso con divieto di prestare servizio quando gioca la squadra di Mourinho per essersi scattato una foto con l’attaccante azzurro Osimhen, del quale è un ammiratore.

Matteo Lo Cicero, 18 anni, di origini etiopi, alla sua prima partita all’Olimpico si trovava nell’area riservata alle famiglie con la pettorina gialla a fine turno quando ha avvicinato Oma Akatugba (giornalista e amico del calciatore) per chiedergli cosa stesse facendo in un luogo non accessibile. Quando si è sentito rispondere “sto aspettando Osimhen” ha chiesto di poterlo conoscere e scattare una foto con lui.

L’attaccante azzurro si è intrattenuto con Matteo, ma una responsabile degli steward ha ordinato al ragazzo di consegnare la pettorina e il badge per aver parlato con il calciatore.

L’attaccante, che ha assistito alla scena, ha promesso di trovare un lavoro al ragazzo, facendosi dare il suo numero. Le parole del giovane, che ha ricostruito la vicenda: “Era il mio primo giorno di lavoro visto che ho finito gli studi da poco, ero stato dentro lo stadio senza mai dare segno di felicità per la vittoria del Napoli. Poi ho visto Osimhen, io lo adoro. Mi tremavano le mani. Quando si è avvicinato e mi ha chiesto chi ero non ci credevo. Siamo stati insieme due minuti, giusto il tempo di fargli vedere la mia torta di 18 anni con la sua foto”.

“Prima di salutarlo gli ho chiesto di farci un selfie, l’ho inviato subito ai miei genitori. Loro sanno quanto tenevo ad incontrare Victor. Dopo un po’, però, è arrivata una responsabile della Roma che mi ha chiesto di darle il fratino da steward e che non avrei potuto stare con un calciatore sul mio posto di lavoro. Nessuno me lo aveva detto. Osimhen ha provato a difendermi, poi ha dato di matto sapendo quanti mi pagavano all’ora. Mi ha promesso che si occuperà di me. È una persona d’oro, e ringrazio anche il giornalista Oma”.

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