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Serie A, assegnati i diritti tv: le partite su Dazn e Sky fino al 2029. De Laurentiis: “Così il calcio italiano muore”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 23 Ott. 2023 alle 17:43

Serie A, assegnati i diritti tv: le partite su Dazn e Sky fino al 2029. De Laurentiis: “Così il calcio italiano muore”

Per altri cinque anni il calcio italiano sarà trasmesso da Dazn e Sky. Le società di Serie A hanno accettato un’offerta da 900 milioni a stagione per le quattro stagioni dal 2024/25 al 2028/29, scegliendo di mantenere l’assetto attuale. Per ora decade quindi l’ipotesi del canale di Lega: Dazn, che pagherà 900 milioni di euro a stagione, trasmetterà ancora tutte e 10 le partite del campionato, di cui 7 in esclusiva, mentre Sky, che verserà altri 200 milioni all’anno, continuerà a trasmettere 3 partite a settimana.

In totale per i club della massima serie saranno garantiti 4,5 miliardi nell’arco di cinque anni, più un eventuale miliardo in base ai livelli di share e abbonati.

L’assemblea della Lega si è espressa con 17 voti favorevoli, i voti contrari di Cagliari e Salernitana e l’astensione del Napoli. “È una sconfitta del calcio italiano, con questa offerta il calcio morirà”, ha attaccato Aurelio De Laurentiis al termine dell’assemblea, interrompendo la conferenza stampa dell’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo. “Il problema è essere prenditore o imprenditore. L’imprenditore deve saper misurare l’area del rischio, è più comodo ma questo non implementerà mai il valore del calcio italiano”, ha detto il presidente del Napoli.

“Il valore del calcio italiano passa attraverso gli investimenti. Il calcio italiano pensa sempre di dover essere supportato da altri, ma è il tifoso il bene assoluto di un club di calcio. Il mio rapporto deve essere diretto con il tifoso, non diretto con Sky e Dazn, che secondo me non sono competenti”, ha incalzato De Laurentis, sostenendo che Sky e Dazn “non fanno grandi investimenti”. “Ieri vedevo la Premier League, il match tra Arsenal e Chelsea, poi vedevo tre partite italiane: le modalità di ripresa del nostro calcio fanno ridere e questo le emittenti non ce l’hanno mai detto. Parliamo dello stadio reale e minimizziamo il valore dello stadio virtuale”.

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