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“Grasse e magre costrette a mangiare a due tavoli diversi”: anche l’aerobica vive lo scandalo della ritmica

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 8 Nov. 2022 alle 08:48 Aggiornato il 8 Nov. 2022 alle 08:49

Le denunce di abusi nel centro di allenamenti di Desio da parte delle atlete della ginnastica ritmica ha aperto un vero e proprio “vaso di Pandora” sulle condotte degli istruttori nei confronti degli iscritti: ora è il turno dell’aerobica, con il 28enne tre volte campione del mondo Davide Donati che ha raccontato delle discriminazioni subite dalle sue colleghe durante i raduni mensili delle selezioni junior in un’accademia militare. “La separazione fisica era per loro un’umiliazione quotidiana. Il menu cambiava in base ai tavoli. Quelle considerate magre potevano mangiare qualcosa in più delle altre”, ha raccontato a Repubblica. “Grasse” e “magre” mangiavano quindi in luoghi separati. I maschi erano addirittura arrivati a nascondere pezzi di pane per portarli alle ragazze dopo il pranzo.

Sulle denunce delle Farfalle, Donati ha pubblicato un comunicato insieme ad altri 18 ex compagni: “Non sono casi isolati. Le loro parole hanno aperto una ferita dolorosa in tutti noi e vogliamo sostenerle. E che non si dica che la Federazione non era a conoscenza di questi atteggiamenti”. Due anni fa infatti si recò in viale Tiziano per parlare dell’argomento: “Era il 2020, abbiamo elencato le problematiche e raccontato ciò che accadeva”. Ma nessuno fece nulla. “In passato – racconta ancora Desio – abbiamo vissuto in prima persona la famosa scena del peso con le umiliazioni e i commenti, perché con le ragazze formavamo una squadra unica. I tecnici davano anche un soprannome al gruppo che aveva qualche etto in più, lo chiamavano “la squadra delle triple chiappe”. Nel 2010, prima di una gara internazionale, abbiamo visto gli allenatori che mettevano le femmine in fila, di schiena, e passando le insultavano per i loro sederi”.

Per quanto riguarda la ritmica, domani la procura federale ascolterà Nina Corradini e Anna Basta, poi sarà il turno dei responsabili dell’Accademia di Desio. Nella giornata di ieri sono arrivate le scuse del presidente del Coni Giovanni Malagò, ma l’associazione ChangeTheGame ha replicato a nome del gruppo “Genitori di Ginnaste” che conta oltre 3500 padri e madri appartenenti a tutte le discipline federali (FGI). “La risposta del presidente Malagò non soddisfa. Preoccupa il richiamo alla ‘durezza’ quale ingrediente necessario di un corretto allenamento, né è chiaro dove si collochi il precario confine tra ‘durezza’ e violenza psicologica. Anche il suggerimento di una separazione di carriere tra chi ‘ha qualche chilo in più’ e chi invece punta ‘all’eccellenza’ insinua il dubbio che il numero 1 del Coni non riesca ad immaginare che la strada verso il podio olimpico possa essere calcata da un’adolescente di taglia M. Vincolando, così, questo bellissimo sport allo stereotipo del corpo magrissimo e sublime, da ottenere a costo di qualunque sacrificio”.

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