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Chi è il padre di Marcell Jacobs: l’ex militare americano “odiato” dal campione

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 2 Ago. 2021 alle 09:19 Aggiornato il 2 Ago. 2021 alle 09:37

Chi è il padre di Marcell Jacobs

Chi è il padre di Marcell Jacbos, l’italiano che ieri – 1 agosto 2021 – alle olimpiadi di Tokyo 2020 ha fatto la storia vincendo i 100 metri? Si chiama Lamont Jacobs, è un ex militare americano del Texas. Il ragazzo non ha avuto contatti con il padre fino all’età di 13 anni “perché non avevamo niente da dirci”. Lamont, di stazza a Vicenza, conosce la mamma di Marcell, Viviana. “È nato quando io avevo 18 anni e il papà 20, ci siamo dovuti trasferire in America, poi il padre è stato mandato in Corea quando Marcell aveva un anno, gli ho dovuto fare da padre e madre, ha avuto anche problemi fisici da piccolo”.

Lamont, veterano di guerra, non è stato un padre presente. La riconciliazione con il figlio è avvenuta in età adulta ma è stata fondamentale per la carriera di Marcell. “Non è ancora tutto risolto – ha detto l’atleta – però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese… Mio padre, da bambino, non lo ricordo – ha raccontato al Corriere della Sera prima delle Olimpiadi – Dal momento in cui con mamma siamo rientrati da El Paso, è cominciata la nostra personalissima sfida a due. A scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici da ragazzino: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro. E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo”.

“È incredibile la potenza dell’energia che si muove quando abbatti un muro – ha proseguito Marcell Jacobs parlando del padre -. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui. Prima se una gara non andava bene davo la colpa agli altri, alla sfortuna, al meteo. Adesso ho capito che i risultati dipendono solo dal lavoro e dall’impegno”.

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