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NFT: Nuovi modi di capire, godere e monetizzare il calcio

Di Redazione TPI
Pubblicato il 7 Set. 2021 alle 11:45

La pandemia, senza pubblico negli stadi, ha evidenziato carenze e debolezze nel modello finanziario attorno al quale si è sviluppata l’industria del calcio. I club sono soliti investire nell’ingaggio di grandi star per coinvolgere i tifosi, per attirarne di più e per vincere titoli. In breve, per generare entrate. Sono molti gli attori coinvolti nella catena (federazioni, canali televisivi, marchi sponsor), ma il fattore essenziale, quello che dà senso a tutto il resto, è la gente: i tifosi, il pubblico, gli spettatori.

Di fronte a questo scenario, alcuni dei club più importanti d’Europa hanno preso in considerazione un modello alternativo perché ritengono necessario modernizzare il sistema, per adattarsi alla nuova realtà che vede streaming e eSports guadagnare terreno nelle trasmissioni televisive.

Ne abbiamo parlato con Nicolas Julia, co-founder e CEO di Sorare, il primo fantacalcio con la blockchain che oggi è attiva in 160 paesi – tra cui l’Italia – e con un volume di vendite di carte di oltre 130 milioni di dollari da gennaio 2021. Fondata nel 2018, Sorare è stata creata dagli appassionati di calcio per gli appassionati di calcio, ha sede a Parigi ed è finanziata da un team di livello mondiale che comprende Benchmark, Accel Partners, Headline e i calciatori Gerard Piqué, Antoine Griezmann e Rio Ferdinand.

 

Cosa sta cambiando nel mondo del calcio? E perché?

“Le partite di 90 minuti sono troppo lunghe per una parte del pubblico, quella composta dai tifosi più giovani, che preferiscono una maggiore interattività e che hanno sostituito lo schermo televisivo tradizionale con gli schermi multipli dei dispositivi connessi a internet che permettono loro di andare molto più lontano”.

È la fine della tifoseria o siamo soltanto a un nuovo modello di tifosi, diciamo 2.0?

“I tifosi sono ancora interessati al calcio e alle loro squadre preferite, ma il loro modo di divertirsi e di creare comunità è cambiato molto e non si limita più ad andare allo stadio o a riunirsi per guardare le partite in televisione. Ora, hanno la possibilità di competere l’uno contro l’altro in leghe di Fantacalcio – e vincere premi in denaro, di selezionare i giocatori che pensano possano performare meglio e di comprare e vendere figurine – con più o meno profitto a seconda di quanto attentamente li scelgano. Con Sorare abbiamo intercettato questa tendenza e l’abbiamo potenziata con la tecnologia blockchain, da oggi è possibile giocare al Fantacalcio con le garanzie del mondo digitale”.

C’è qualcosa che ricorda le vecchie collezioni di figurine, ma con un tocco tech…

“Le collezioni di figurine che facevamo quando eravamo bambini si sono spostate nel mondo digitale e hanno ampliato le loro possibilità. Poiché su Sorare ogni card viene aggiornata in base alle reali prestazioni dei giocatori in campo, i fan rimangono sempre connessi con i loro idoli e con le squadre, ma allo stesso tempo possono interagire con altre persone. Scelgono i loro preferiti per ogni ruolo e affrontano gli altri utenti con la loro selezione personale”.

Ma hanno un valore diverso rispetto alle figurine cartacee che collezionavamo sull’album.

“Il valore di questi oggetti da collezione aumenta non solo in base alle prestazioni del giocatore sul campo, ma anche in base al loro grado di esclusività. In ogni stagione, Sorare distribuisce un numero limitato di ogni giocatore classificato come raro (100), super raro (10) e unico (1 per ogni giocatore per squadra per stagione). Come Non Fungible Tokens (NFT), i loro proprietari possono conservarli, usarli su altre piattaforme, comprarli e venderli. Tutte le transazioni sono registrate sulla Blockchain, con un tracciamento unico e concordato che conserva le informazioni e non può essere perso, modificato o cancellato”.

 

Come per molti altri settori che si sono aperti al digitale, anche per la pandemia ha rappresentato un mezzo di esplosione?

“Sicuramente. Durante la stagione 2020-21, quando non è stato possibile andare negli stadi, 60mila utenti italiani hanno giocato la propria competizione di campionato nel mondo digitale di Sorare, godendosi ogni giorno i risultati delle squadre e le prestazioni dei loro giocatori preferiti, e scambiando carte digitali (token) con altri utenti. La pandemia ha esposto le falle nel modello finanziario del calcio”.

 

Qualche numero per darci l’ordine di grandezza del fantacalcio con la blockchain?

“Ci sono già più di 140 club che hanno deciso di scommettere su questo campionato NFT, e non solo in Italia – con Juventus, Roma e Napoli in prima linea – ma anche in tutta Europa (Bayern Monaco, Paris Saint-Germain, Liverpool) e sull’altro lato dell’Atlantico (con Boca Juniors e River Plate, tra gli altri). Per quanto riguarda l’Italia, i giocatori del belpaese hanno scambiato circa 6 milioni di euro di figurine da inizio 2021 sulla piattaforma di Fantacalcio Sorare. I più preziosi tra quelli venduti finora sono stati Cristiano Ronaldo  (249,000 €), Gianluigi Donnarumma (53.000 €), Victor Osimhen (28.000 €), Zlatan Ibrahimovic (27.000 €) e Lautaro Martinez (12mila €)”.

Oltre al pubblico, quindi, anche moltissimi club sembrano prendere sul serio questo “gioco”. Come mai secondo lei?

“Le squadre vogliono essere dove sono i loro fan, e in Italia, i fan passano una media di 1 ora e 35 minuti al giorno su questa piattaforma di Fantacalcio. In altre parole, è come se ogni giorno guardassero una partita completa senza interruzioni, ma in cui non sono semplici spettatori, bensì decisori, cioè vincono e perdono anche in prima persona. Il calcio, inteso in questo modo, è molto più adatto alle loro preferenze e al loro stile di vita. Ecco perché questa stagione, il grande vincitore del campionato – con il permesso dell’Inter – è stato il fantacalcio e il suo NFT”.

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