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Morto Maurizio Zamparini: le cause della morte dell’ex presidente del Palermo

Di Marco Nepi
Pubblicato il 1 Feb. 2022 alle 10:03 Aggiornato il 1 Feb. 2022 alle 10:03

Morto Maurizio Zamparini: le cause della morte dell’ex presidente del Palermo

Questa mattina, martedì 1 febbraio 2022, è morto Maurizio Zamparini, ex presidente del Palermo calcio che da un mese era ricoverato in terapia intensiva. Il noto imprenditore aveva 80 anni. Ma quali sono state le cause della morte di Maurizio Zamparini? A portarlo al decesso non è stata solo l’età avanzata. L’ex Patron del Palermo, infatti, è risultato fisicamente e mentalmente provato dalla scomparsa di suo figlio Armandino Zamparini. Inoltre era ormai da tempo in precarie condizioni di salute. A quanto risulta, tuttavia, non soffriva di alcuna malattia particolare, tranne parecchi acciacchi dovuti alla sua età (che sicuramente lo hanno indebolito). Inoltre, sempre stando alle ultime informazioni, a Zamparini non era stato diagnosticato alcun tumore o cancro. Con la sua morte, non c’entra nulla il Covid e tantomeno il vaccino contro il Covid come qualche No-vax sul web ha voluto alludere.

Chi era

Maurizio Zamparini (Bagnaria Arsa, 9 giugno 1941 – Cotignola, 1 febbraio 2022) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano, a lungo attivo nel campo immobiliare commerciale, immobiliare turistico, immobiliare residenziale, agricolo ed energetico. Dal 21 luglio 2002 al 1 dicembre 2018 è stato proprietario della società calcistica del Palermo, di cui è stato anche presidente fino al 27 febbraio 2017. È stato un imprenditore in settori diversificati, ma la sua attività principale è la gestione delle risorse finanziarie acquisite in seguito alla vendita, alla francese Conforama, della catena commerciale Mercatone Zeta, fondata da Zamparini stesso (le iniziali del nome della società, MZ, sono anche le iniziali del nome del proprietario). MZ fonda o acquista aziende, che avvia alla grande distribuzione per poi venderle. Dal 1972 al 2001, infatti, ha gestito venti centri commerciali, poi venduti nel 2001 stesso per circa 1000 miliardi di lire italiane.

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