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Infantino: “Mondiali in Qatar i migliori della storia. Diritti umani? Pensiamo ai tifosi”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 16 Dic. 2022 alle 14:05 Aggiornato il 16 Dic. 2022 alle 14:07

Per Gianni Infantino quello che dopodomani volgerà al termine con la finalissima tra Argentina e Francia è stato “il miglior Mondiale di sempre”. Il presidente della Fifa, con l’approvazione del consiglio dell’organo regolatore del calcio mondiale, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Qatar che ha ospitato l’evento e ha tracciato un bilancio di questo esperimento che ha visto per la prima volta la Coppa del Mondo disputarsi in inverno: “Dobbiamo aspettare l’ultimo atto, ma già si può parlare davvero di un grande successo: credo che bisognerà ricordarsi di tutto questo e tenerlo in mente. Sono venute qui in Qatar persone da tutto il mondo, l’atmosfera è stata fantastica. Il mondo intero ha scoperto il mondo arabo e ha capito che i pregiudizi che c’erano non avevano ragione di essere: è probabilmente l’eredità più importanti di questo Mondiale, l’apertura reciproca di due mondi che non si conoscevano. I qatarini hanno aperto le loro porte a tutti e chi è stato qui tornerà al suo Paese e lo potrà raccontare, è una mutua comprensione tra popoli. Siamo convinti della forza e del potere del calcio: più incassi avremo e più potremo destinarli allo sviluppo del calcio in quei Paesi che dipendono da noi”.

A chi gli ha ricordato la questione dei diritti umani che vengono sistematicamente violati nello Stato arabo, con i tentativi (repressi) di alcune nazionali di manifestare a sostegno delle minoranze, ha replicato: “I dibattiti sono bene accetti all’interno della Fifa, dove ci sono diverse culture e diversi modi di vedere le cose, perché la Fifa rappresenta 211 Paesi e ne è orgogliosa. Noi siamo un’organizzazione globale e dobbiamo unirci, non dividerci. Quando parliamo di regolamento, non si tratta di proibire qualcosa, ma di rispettare appunto il regolamento. Che dice una cosa chiara: sul terreno di gioco si gioca a calcio e lì dentro bisogna rispettare le regole del calcio. Ci sono tifosi che vanno allo stadio e un miliardo di persone che guardano il Mondiale sugli schermi: dobbiamo pensare a loro. Ognuno di noi ha i suoi problemi, ma deve potersi godere lo spettacolo senza pensare ad altro: durante quei 90 minuti le persone possono lasciare da parte i loro problemi e pensare solo alla partita . Poi, fuori dal campo, ognuno è libero di esprimere  le proprie opinioni”.

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