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Giro d’Italia, le condizioni delle gambe di un ciclista dopo tre settimane di corsa

Le gambe del ciclista Manuele Mori dopo tre settimane di Giro d'Italia

Il team ciclistico UAE Abu Dhabi ha postato sulla propria pagina Facebook una foto del ciclista italiano Manuele Mori, membro della squadra, dopo tre settimane dall'inizio del Giro d’Italia

Di Gianluigi Spinaci
Pubblicato il 26 Mag. 2018 alle 19:28 Aggiornato il 6 Lug. 2018 alle 19:33

Il team ciclistico UAE Abu Dhabi ha postato sulla propria pagina Facebook una foto del ciclista italiano Manuele Mori, membro della squadra, dopo tre settimane dall’inizio del Giro d’Italia.

L’immagine mostra le gambe del passista veloce interamente attraversate dalle vene che si presentano molto gonfie.

La spiegazione a questo fenomeno si chiama “adattamento della riserva vascolare”, e interessa sia le vene visibili che quelle non visibili, come quelle epatiche e la cava inferiore.

Se in un soggetto a riposo il flusso sanguigno attraverso le gambe si aggira attorno ai 5 litri al minuto, nel caso di un corridore professionista che partecipa a una gara probante come il Giro d’Italia può raggiungere e superare i 40 litri al minuto.

Questo provoca una significativa dilatazione delle vene per poter contenere questo flusso anomalo.

Il fenomeno riguarda e risulta evidente non solo nei ciclisti, ma in tutti gli atleti che gareggiano in sport di resistenza.

Questo è il post pubblicato dal team ciclistico UAE Abu Dhabi che mostra le gambe del passista italiano Manuele Mori:

Leggi anche: Come sono le gambe di un ciclista dopo duemila chilometri di Tour de France

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