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Fiorini: “Denuncia di Marotta per molestie telefoniche a mio avviso infondata”

Di TPI
Pubblicato il 25 Giu. 2018 alle 18:00 Aggiornato il 28 Ago. 2018 alle 20:40

Di seguito un estratto di un’intervista fatta all’intermediario di calciatori Gianluca Fiorini il 25 giugno 2018 in merito alla vicenda Marotta:

“Tutto quello che è stato scritto e detto su di me il 10 e 11 maggio è falso e diffamatorio. La ricostruzione dei fatti è la seguente: io mi sono opposto a un decreto penale di condanna di euro 300 che è stato emesso in seguito a una denuncia di Marotta presentata nei mie confronti nel novembre 2014, denuncia – a mio avviso – infondata”.

“Io mi sono opposto a questo decreto penale di condanna per il quale avrei potuto tranquillamente o pagare i 300 euro o addirittura fare oblazione che è praticamente un estinzione del reato. L’ho fatto per dimostrare sulla pubblica piazza la mia onestà e di come questa accusa mossa da Marotta non sia a mio avviso fondata e che come il rinvio a giudizio, di cui è stato riportato il capo di imputazione, sia totalmente a mio avviso infondato e inconsistente”.

“Marotta mi ha fatto sì due denunce per molestie telefoniche ma per la seconda io ho fatto oblazione semplicemente per una ragione di opportunità e perché l’avvocato di Marotta aveva chiesto il ricongiungimento delle due denunce quando io invece volevo che venisse discussa ognuna separatamente perché poi io, al termine di questo procedimento, se sarò assolto vorrò in qualche modo chiedere i danni al Marotta di questa cosa”.

“Per quanto riguarda l’udienza del 9 maggio, dove io non ero presente, c’era il mio avvocato, ho letto che, nel vostro giornale così come in tanti altri giornali, che io volevo cercare di convincere Marotta di comprare i miei giocatori. Ecco, puntualizzo che io non ho mai rappresentato nella mia carriera di 7-8 anni di intermediario di calciatori, sia quando vivevo in Italia sia ora che vivo in Inghilterra, nessun calciatore”.

“Per cui i miei sms non erano volti, come avete scritto anche voi, a dire a Marotta di comprare qualche giocatore. In più si parla di qualche fantomatica lettera – e questa cosa l’hanno riportata in tanti – in cui chiedo scusa, non lo farò più. A me non è mai stato chiesto né dal Giudice né dal mio avvocato di scrivere nessuna lettera di scuse di cui tra l’altro non ho né bisogno né intenzione di scrivere”.

“L’unica cosa che mi ha chiesto il mio avvocato, e che il giudice lo ha chiesto, se io continuavo a mandare ancora sms o meno. Al che io ho detto al mio avvocato di riportare al Giudice che io sono più di tre anni che non mando più sms al Marotta. Qui si parla di sms, nient’altro che sms. Tra l’altro anche lì, i giornali riportano “centinaia di sms a tutte le ore”. Anche questo è falso e infondato. Non erano centinaia di sms , erano tre o quattro sms al massimo al giorno con contenuti dei più disparati. In più Marotta sapevo chi ero perché sentivo spesso il direttore sportivo della Juventus Paratici. Bastava dire a Paratici di dirmi di smettere di inviare sms o farmi fare, nel peggiore delle ipotesi, una diffida dall’avvocato”.

“Marotta mi denuncia nel novembre 2014. Fa una querela di parte, poi la sua querela di parte sfocia in un decreto penale di condanna. L’oggetto del reato è: molestie telefoniche quindi non è stalking come avete scritto voi e altri giornali”.

“Molti giornalisti continuano a parlare di questa lettera di scuse. Qualcuno dopo ha scritto che ho cambiato idea, ci ho ripensato. Non mi hanno mai chiesto di fare una lettera di scuse, non ho mai voluto farla e non ci ho mai ripensato. Ho voluto io andare a giudizio”.

“Dicono anche che io avrei chiesto l’assoluzione per tenuità del fatto. Anche questo è sbagliato. C’era la possibilità di essere assolti per tenuità del fatto perché il pubblico ministero la voleva concedere ma io non ho voluto. Voglio o l’assoluzione piena o facciamo il processo”.

“Ora ci sarà questo benedetto processo e io non avrò alcun problema ad andarmi a difendere. Parliamoci chiaro: parliamo di sms. Se uno non li vuole ricevere ha tre modi: o li blocca, o ti chiede di non mandarli o ti manda una diffida dall’avvocato. Si parla di stalking quando sono semplici sms. Sono un operatore di calciomercato, perché non avrei avuto diritto di parlare con Marotta? Non ero un signor nessuno. Ero comunque un intermediario di calciatori”.

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